Radicali offrono cofanetti di marijuana davanti a Montecitorio: le foto

Pubblicato il 9 Novembre 2012 - 14:34 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Espone dei cofanetti con cime e foglie di marijuana autoprodotta sul suo terrazzo la radicale Rita Bernardini davanti a Montecitorio gridando verso il Parlamento ”Fini e Giovanardi fatevi una canna”. Il sit in di disobbedienza civile per chiedere la depenalizzazione dell’autocoltivazione della marijuana e l’uso della cannabis terapeutica è stato indetto la mattina del 9 novembre a piazza Montecitorio dai radicali.

La Bernardini ha anche consegnato a diversi malati di Sla piccole quantità di marijuana. La manifestazione dei Radicali ‘Cannabis: Italia chiama Usa’, arriva dopo la legalizzazione in alcuni Stati americani della cannabis per uso terapeutico e ludico, ma anche dopo l’azione, pubblica, di disobbedienza civile che la deputata radicale conduce da mesi.

Bernardini infatti ha coltivato sul suo terrazzo sette piantine di marijuana, ‘postando’ ogni giorno su Facebook le foto della sua coltivazione. ”Ho anche ricevuto molti consigli – racconta – dall’esposizione, al tipo di concime giusto da usare per sviluppare la fioritura, e il risultato è stato ottimo”. ”La nostra battaglia è chiara – aggiunge – con l’obiettivo di fare ottenere a malati di Sla, di tumore o di Aids, l’accesso ai farmaci contenenti cannabinoidi” ma anche perché ”si depenalizzi subito la coltivazione per uso personale, che oggi costa da 1 a sei anni di carcere, oppure lo Stato deve ammettere che preferisce incrementare il narcotraffico”.

Lo Stato, sottolinea anche Filomena Gallo, avvocato e segretario dell’Associazione Luca Coscioni, ”ha un dovere nei confronti dei malati”. In piazza molti esponenti dei radicali, dal leader storico Marco Pannella, al segretario Mario Staderini, a Mina Welby e Maria Antonietta Farina Coscioni, entrambe in sciopero della fame per chiedere al governo che siano al più presto aggiornati i Livelli essenziali di assistenza e il nomenclatore tariffario.

La polizia, poco dopo l’inizio del sit in, ha sequestrato la marijuana e identificato i tre malati a cui la deputata ha ceduto alcune cime della sua autoproduzione.