Stregatto spaziale: volto appare grazie ad Einstein FOTO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Novembre 2015 - 15:01 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il volto dello Stregatto di Alice nel Paese delle Meraviglie è apparso nell’oscurità dello spazio. Due occhi e un sorriso enigmatico sono stati osservati dai telescopi spaziali della Nasa Hubble e Chandra X-Ray per l’effetto della lente gravitazionale, un fenomeno previsto dalla teoria della relatività di Albert Einstein. La foto è stata pubblicata sulla rivista scientifica Astrophysical Journal nel centesimo “compleanno” della teoria del celebre fisico.

Secondo la relatività, la materia con la sua forza di gravità deforma lo spazio-tempo, e quindi un corpo celeste molto grande, come una stella, una galassia o un gruppo di galassie, devia la luce degli altri corpi celesti posti alle sue spalle, funzionando come la lente di un telescopio. Grazie a questo effetto, la luce del gruppo di galassie che formano lo Stregatto è ‘allungata’ e ‘piegata’ mentre passa vicino ad altre galassie.

Questo fenomeno genera nello spazio una immagine deformata e ingrandita delle galassie, che somiglia al volto di un gatto con occhi, naso e sorriso. Il naso per esempio è formato da una singola galassia mentre gli archi che disegnano il volto e il sorriso sono generati da quattro galassie poste sullo sfondo. A formare gli occhi sono invece due galassie che stanno correndo l’una verso l’altra a quasi 500.000 chilometri all’ora e sono destinate a scontrarsi fra circa un miliardo di anni. Dalla collisione nascerà una gigantesca galassia ellittica circondata da altre galassie più piccole.

Al posto dei due occhi lo Stregatto a quel punto ne avrà solo uno ma molto più grande e il gruppo di galassie, scherzano gli astronomi, potrebbe trasformarsi in un Ciclope. Gruppi di galassie di questo tipo, cioè che contengono una galassia ellittica gigante e altre molto più piccole e deboli, vengono chiamati gruppi fossili e sono una tappa comune nell’evoluzione di molti ammassi di galassie. Lo Stregatto è la prima occasione per gli astronomi di studiare un progenitore di questi fossili.

 

(Credit Photo: X-ray: NASA/CXC/UA/J.Irwin et al; Optical: NASA/STScI)