Vigilanza Rai? A noi! Per cambiare tutto. Casino? Colpa della stampa non normale
Beppe Grillo: le sue idee per la tv non convincono
”Se avessimo la presidenza della vigilanza Rai potremmo aprire il carrozzone e cambiare tutto”.
”Se siamo in questo casino è anche perché non abbiamo una stampa normale”.
Parola di Beppe Grillo, leader del Movimento Cinque Stelle. L’agenzia Ansa riferisce che Beppe Grillo le ha dette nel corso di un comizio a Brugherio (Monza),
“ribadendo la sua proposta di vendere 2 delle reti Rai e di avere un solo canale televisivo pubblico senza partiti e senza pubblicità”.
Parole da condividere ma anche molto pericolose. Infatti, quello che Grillo non spiega, è come lui vede i futuri assetti proprietari della tv e della stampa in Italia;
1. Berlusconi sempre con tre reti?
2. A chi vorrebbe vendute le due reti Rai in eccesso: un solo soggetto? due soggetti?
3. Berlusconi con tre reti contro uno o due soggetti con due o una sola rete ciascuno: chi sarebbe/sarebbero il/i martire/i?
4. Dove resta la massa di dirigenti, consulenti, giornalisti, autori, attori che sono parte dello stato sociale e costituiscono una eredità decennale in cui, peraltro pare stia per inserirsi lo stesso Beppe Grillo?
5. Quale modello di proprietà propone in alternativa al presente per la stampa italiana?
Fino a quando sparerà nel mucchio e non verrà fuori con una sua proposta, ammesso che l’abbia pensata e che gli interessi davvero, Beppe Grillo, almeno in questo campo, non sarà credibile. Resterà solo un urlatore (s)fascista.
Lei è la "new wave of porn" e il mondo se ne innamora. Diventa il volto dell'etichetta di abiti American Apparel, il fotografo Terry Richardson la immortala in una serie di scatti che vengono esposti al Moma di New York, il regista Steven Soderbergh la chiama a interpretare un ruolo da protagonista in un suo film, appare in video musicali e fumetti. Per cinque anni, Sasha regna all'inferno. Poi si ritira e si mette a servire in paradiso. "Sasha Grey, la rivoluzionaria del porno che ora vuole sparire", di Roberto Recchioni, su Repubblica XL, n. 86, maggio 2013
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