Bolletta della luce, la fake news su WhatsApp dei 35 euro in più da pagare per “sanare” i morosi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Febbraio 2018 - 07:36 OLTRE 6 MESI FA
Bolletta della luce, la fake news su WhatsApp dei 35 euro in più da pagare per "sanare" i morosi

Bolletta della luce, la fake news su WhatsApp dei 35 euro in più da pagare per “sanare” i morosi

ROMA – Sta circolando su WhatsApp e su Facebook una fake news che riguarda la bolletta della luce Enel. Secondo questa bufala ci sarebbe un aumento di 35 euro per “sanare” i morosi che non pagano la luce. Una fake news architettata e che fa leva sul caso mosso sulle pagine de Il Sole 24 Ore.

L’importo di cui parla l’articolo infatti non riguarda gli ammanchi lasciati dai clienti finali morosi bensì il buco creato nell’ultimo biennio del crac di alcune aziende di vendita, la più famosa delle quali è Gala, che nell’articolo del Sole viene invece dipinta come vittima dei morosi.

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Come se non bastasse, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) è intervenuta direttamente con un comunicato stampa per spiegare meglio che il provvedimento è esclusivamente finalizzato a reintegrare gli oneri di sistema a seguito del mancato versamento da parte di alcune imprese venditrici e non di altri clienti morosi. Il relativo impatto sulle bollette dei consumatori finali non è ancora stato quantificato da ARERA, ma in ogni caso l’Autorità ha precisato che sarà molto contenuto (all’incirca il 2% degli oneri di sistema, e non 35 euro).

Non ci sarà alcun aumento di 35 euro sulla bolletta della luce che al momento rimarrà invariata. Sul caso della bufala è intervenuto anche il Codacons: “Stanno circolando sui social network e attraverso testi inviati da cellulare messaggi che annunciano un addebito da 35 euro sulla bolletta della luce di aprile, finalizzato a coprire i debiti degli utenti morosi, quelli cioè che non hanno pagato la propria bolletta elettrica – denuncia il Codacons – Un messaggio pericolosissimo perché invita anche a non pagare la bolletta in attesa di una non meglio specificata sentenza del Tar, e a decurtare questi 35 euro dal bollettino postale. Si tratta di una bufala a tutti gli effetti, che solo in parte si fonda su un aspetto reale”.