Corriere: torna Federico Fubini. Antonio Polito e Gianpaolo Tucci vicedirettori

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Giugno 2015 - 16:40 OLTRE 6 MESI FA
Corriere: torna Federico Fubini. Antonio Polito e Gianpaolo Tucci vicedirettori

Federico Fubini ritorna da Repubblica al Corriere della Sera

MILANO – Dopo la nomina di Luciano Fontana come successore alla direzione al posto di Ferruccio de Bortoli, continua il rinnovamento ai vertici del Corriere della Sera. Fontana ha annunciato il ritorno di Federico Fubini con il ruolo di inviato, editorialista e vicedirettore ad personam, uno status che prima che fosse eletto senatore per il Pd era riservato a Massimo Mucchetti. Fubini era passato dal Corriere a Repubblica nel giugno 2013.

Due i nuovi vicedirettori: Antonio Polito e Gianpaolo Tucci. A Polito, che da meno di un anno dirigeva il Corriere del Mezzogiorno, va la delega della redazione di Roma. Mentre vengono confermati come vicedirettori Venanzio Postiglione e Daniele Manca, insieme con Barbara Stefanelli, cui viene però anche assegnata la delega di vicario. A proposito di Fubini, che secondo Dagospia potrebbe diventare in un futuro non remoto il prossimo direttore del Corriere, Fontana ha dichiarato:

“È un primo passo nella nostra riorganizzazione, resa complessa da numerose uscite guiderò in prima persona il processo di trasformazione digitale del giornale. Ogni vicedirettore avrà la delega per il suo settore per tutte le piattaforme. Ho intenzione nei prossimi mesi di valutare possibili nuove nomine soprattutto per potenziare il team che sarà incaricato di accompagnare la trasformazione multipiattaforma del giornale”.

Il direttore ha poi comunicato il nuovo ufficio centrale della Redazione di Roma: Roberto Gressi (capo della sede), Fiorenza Sarzanini (che come caporedattore si occuperà del coordinamento di nera e giudiziaria a Roma), Antonella Baccaro (caporedattore) e Armando Nanni (caporedattore). Luciano Fontana ha calorosamente ringraziato Giangiacomo Schiavi per il lavoro da vice direttore e ha comunicato la sua nuova attività di commentatore e articolista del Corriere. Lunedì sera il cdr incontrerà il direttore per un primo confronto.

Si legge in un Dagoreport del sito Dagospia:

La fragile tregua di fine aprile raggiunta con la mediazione di Alberto Nagel (Mediobanca) al primo urto con la realtà (e lealtà) degli azionisti forti, nomina del direttore, è saltata. Bocciato il candidato di Yaki Elkan (Mario Calabresi, oggi al timone de “la Stampa”) e bruciata sul nascere l’opzione Mario Orfeo (ora alla guida del Tg1) suggerita da Nagel e stoppata sul nascere da Abramo Bazoli.

L’unica consonanza tra i soci è di non versare più soldi freschi nelle casse di Rcs che negli anni hanno contribuito tutti, nessuno escluso – dai duellanti Bazoli & Della Valle fino a Tronchetti Provera – a dissanguare con operazioni imprenditoriali ardite e fallimentari. E mentre l’holding che edita il “Corriere della Sera” e “la Gazzetta dello Sport” continua a perdere pesantemente anche nel primo trimestre 2015, si torna a parlare di tagli al personale e della (s)vendita di asset strategici come la divisione libri presieduta da Paolino Mieli. Il debito è salito a 507 milioni a fine marzo e alle banche creditrici (debitrici), l’amministratore Scott Jovane, ha fatto già sapere che al momento non saranno rimborsate.

Nel frattempo, nelle stanze di via Solferino dopo la decisione del ciociaro, Luciano Fontana, di mettere in campo la propria “squadra” di lavoro girano soltanto battutacce: “Ormai siamo diventati l’edizione milanese del Corriere del Mezzogiorno”. Non è la prima volta che alcuni redattori riluttanti denunciano come la filiera del Sud venga ogni volta premiata al momento di occupare qualche posto di comando. Anche l’ultima tornata di nomine al vertice del quotidiano decisa dal neo direttore ha visto premiare quelli che i suoi detrattori bollano con una punta di razzismo “alla Salvini” il clan dei Campani.

I due nuovi vice direttori sono, infatti, il castellota, Antonio Polito, ex direttore de “il Riformista” che a Roma occuperà – per seguire la politica – il posto del pensionato Antonio Macaluso, e il napoletano Gianpaolo Tucci, fino all’altro giorno capo dell’ufficio centrale e marito della cuoca di via Solferino, la brava giornalista ai fornelli, Angela Frenda. Già prima dell’uscita forzosa di Flebuccio de Bortoli, il grado di vice direttore se l’era conquistato pure il salernitano Venanzo Postiglione.

Fuori, invece, il lombardo di Gragnano Trebbiense, il pensionato Giangiacomo Schiavi, ex capo delle cronache milanesi e una delle poche figure professionali ancora a conoscenza della storia, dei fatti grandi & piccoli e delle persone della città che fu di Porta, Cattaneo e del cardinale Scola. Mentre guadagna la mostrina di vicario, l’attuale vice, Barbara Stefanelli la più amata dall’ufficio marketing dell’Rcs per i suoi inserti

A bocca asciutta è rimasto l’altro ciociaro del Corriere, Dario Di Vico, al quale è stato preferito quale numero uno dell’economia il fiorentino Federico Fubini che dopo appena due anni lascia “la Repubblica” (editorialista e responsabile dell’inserto Affari&Finanza nel ruolo lasciato vacante da Massimo Giannini esiliatosi in tv) torna in via Solferino con un contratto “alla Mucchetti” di vice direttore ad personam.

E’ questa sembra essere l’unica “scelta” su cui sono intervenuti con autorevolezza gli azionisti marciti dell’Rcs per effetto della “cacciata” di Flebuccio de Bortoli e trovandosi così senza una propria testa di ponte economica nel giornale. E tra un anno, battutacce a parte, con l’uscita scontata dell’amministratore delegato Scott Jovane potrebbe essere proprio Fubini a succedere al direttore di transizione Fontana.