Rai. Crozza. Gubitosi colpa del Pdl, i compensi devono restare segreti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Ottobre 2013 - 16:08| Aggiornato il 24 Ottobre 2013 OLTRE 6 MESI FA
Luigi Gubitosi

Luigi Gubitosi (foto LaPresse)

ROMA – Altro giorno e altro scambio polemico tra il direttore generale della Rai Luigi Gubitosi e il Pdl. L’oggetto del contendere è sempre Maurizio Crozza, inseguito dalla Rai e poi rimasto a La7 dopo la polemica sollevata da Renato Brunetta sui presunti compensi da capogiro promessi al comico.

Mercoledì 23 ottobre Gubitosi riaccende il caso Crozza:

”Il caso Crozza è emblematico, non siamo riusciti a chiudere la trattativa per le polemiche sui compensi che hanno creato forte tensione. Si tratta di intromissioni nelle normali regole della concorrenza che rappresentano un’anomalia italiana. Lasciateci competere senza interferenze”.

Gubitosi, parlando della richiesta di pubblicazione dei compensi di star e dirigenti, avanzata dal Pdl in Commissione di Vigilanza, ha citato le parole di Antonio Catricalà, da presidente Antitrust:

”Un’eventuale imposizione alla Rai dell’obbligo di rendere noti i compensi non sarebbe priva di implicazioni di carattere concorrenziale. Solo la Rai avrebbe l’obbligo di trasparenza a livello di dettaglio disaggregato. La pubblicazione dei compensi potrebbe ridurre la capacità della Rai di trattenere risorse”.    

Il caso Crozza è emblematico – ha proseguito Gubitosi -, non siamo riusciti a chiudere la trattative per le polemiche sui compensi che hanno creato forte tensione. Un paese che ha paura della satira è un paese in difficoltà morale. Non mi risulta che in altri paesi dove esiste il servizio pubblico sia successo quello che è successo nel caso Crozza, è un peccato che sia successo in Italia. Si sono sentite molte cifre, ma io posso dirvi che il costo di una serata di Crozza sarebbe stato completamente ripagato da pubblicità”.    

”C’è stata una intromissione nelle normali regole della concorrenza che rappresenta un’anomalia italiana – ha proseguito Gubitosi -. Cairo, rinnovando il contratto con Crozza, ha detto: preferiamo non rivelare il suo cachet, lo teniamo riservato. Io non so quanto paghi Cairo, lui sa quanto l’avremmo pagato noi. La Rai ha già dato, lasciateci competere nel mercato senza interferenze”.

Immediata la replica del Pdl per bocca del solito Brunetta cui si sono poi aggiunti Maurizio Gasparri e Augusto Minzolini:

”Mancare di rispetto alla commissione in questa maniera è da censurare. Se ne deve dar contro in una riunione. E’ inaccettabile che la Commissione venga insultata da un funzionario pubblico’

Brunetta ha chiesto al presidente della bicamerale Roberto Fico di ”organizzare una specifica riunione della Vigilanza” per discutere del comportamento di Gubitosi.

”Ci sono regole che pongono vincoli, per la natura della Rai e per il contesto giuridico e proprietario – ha detto Gasparri al dg -. C’e’ una specificità della Rai che si ripercuote anche sui compensi. Ne parleremo nell’ambito del contratto di servizio. Questo è uno svantaggio competitivo, ma è anche un vantaggio avere metà del bilancio pagato dal canone”.    

”Tutti i giornali hanno fatto cifre – ha aggiunto Minzolini -, queste cifre nell’opinione pubblica hanno creato non dico disappunto ma quanto meno disorientamento”.     E’ intervenuto anche Gian Marco Centinaio della Lega Nord: ”Lei ha pagato con i soldi italiani – ha sostenuto – ed è tenuto a rispondere in Vigilanza”.