Grillo vs movida, i Subsonica attaccano: “Prima di parlare, chiedi ai ragazzi”

Pubblicato il 1 Agosto 2012 - 15:48 OLTRE 6 MESI FA
I Subsonica (Foto LaPresse)

PARMA – I Subsonica criticano Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle per aver difeso l’ordinanza proibizionista anti alcol di Federico Pizzarotti a Parma e aver definito “delinquenziale” la movida. Max Casacci, fondatore dei Subsonica, scrive una lunga lettera diretta a Beppe Grillo, sul sito del gruppo:

Caro Grillo – scrive il leader dei Subsonica – chi ti scrive fa parte di una band che ha linkato sui propri canali per lungo tempo, il materiale informativo del tuo blog, con una convinta predilezione per argomenti legati alla tutela dell’ambiente, alla saluti degli individui, all’invocazione del ricorso, per tali materie, a pragmatismo e buonsenso. Atteggiamenti giudicati, troppo spesso, con sospetto dallo standard dei nostri mediocri amministratori. Mi sono, successivamente intiepidito nel momento in cui ho visto il “movimento” gioire, in strada sventolando anche bandierine, per una vittoria elettorale che di fatto consegnava la gestione della nostra Regione, ad una manica di incompetenti-antiabientalisti-affaristi-nuclearisti-integralmente protav- e per non farsi mancare nulla pure teo-con-antioabortisti, ormai sfiduciati anche dal proprio elettorato. In cambio di una paio di consiglieri regionali cinquestelle, che non contano niente.

Ho deciso di scriverti – continua Max – per altri motivi. Ho letto il tuo post su “movidaselvaggia” modello Parma vs modello Milano. Parto dal presupposto che, oggi, nella Torino riconquistata dopo decenni di “coprifuoco”, imposto dal monoteismo industriale della città-fabbrica, un qualsiasi ragazzo faticherebbe a vivere in entrambi i luoghi, per i quali quali parlare di movida (termine pruriginoso che da queste parti ha francamente fatto il suo tempo) suona come parlare di welfare in Burkina Faso. A Parma, sinceramente, non so come siate messi, ma a Milano so che qualcuno si sta dando davvero da fare, per favorire una fruizione libera di spazi e orari. Con grandissime difficoltà. E da oggi con il tuo ostacolo. A Torino esiste “per davvero”un mondo della notte, esiste e se devo dirtela tutta, rompe in modo chiassoso i coglioni anche a me (ex nottambulo) che dormendo nella centralissima via Po, con tutte le finestre sulla strada, ho l’esigenza di svegliarmi presto insieme a una bimba di quasi due anni. Tuttavia , so che questo mondo, con i suoi luoghi, percorsi e intrecci di aggregazione e di storie, ha determinato la rinascita culturale della città. Ti potrei anche raccontare che i ragazzi di mezza Italia, quelli che una volta vedevano Bologna (e qui apro una parentesi che chiuderò proprio sulla necropoli Emilia), come città ideale qualità degli per studi, qualità e costo della vita, stimoli, relazioni., opportunità, oggi vengono a studiare e a vivere Torino. Anche perché nella città notturna ci si incontra, ci si sfoga, ci si diverte, e contrariamente a quanto afferma qualsiasi benpensante, si cresce“.

Prima di esprimere le tue opinioni – conclude Max – sulla qualità o sulla opportunità di una vita notturna nelle città, forse dovresti interpellare i ragazzi che in quelle città vivono. Ovviamente, capirai come sulla frontiera movida si movida no, il tuo intervento , da queste parti suoni come un pre-stampato, adatto per un proselitismo elettorale, presso le persone sbagliate. E rispetto ai tuoi presupposti , tutto questo appare davvero deludente“.