Heineken Jammin’ Festival: serata pop con i Black Eyed Peas che omaggiano Michael Jackson e Kurt Cobain

Pubblicato il 5 Luglio 2010 - 00:23| Aggiornato il 6 Luglio 2010 OLTRE 6 MESI FA

Un kolossal pop, tra Las Vegas e Mtv a base di effetti speciali e di quella miscela di hip hop e orecchiabilità che sta facendo ballare tutto il mondo. I Black Eyed Peas hanno portato il loro spettacolone molto kitsch e molto divertente e, va detto, ultra professionale, all’Heineken Jammin’ Festival dove ad attenderli ci sono circa 15 mila spettatori.

Il contrasto con il set successivo, quello dei Massive Attack, è forte: da una parte, I Black Eyed Peas che rappresentano la generazione Dj Hero e fanno puro intrattenimento, dall’altra la band di Bristol che ha definito i suoni più ricercati degli anni ’90 e si muove con sprezzatura molto british tra musica, arte e politica.

Non per niente Will.I. Am, la mente dei Black Eyed Peas, in piedi su una pedana sollevata di qualche metro sul palco, nel suo numero da dj, suonato con giacca militare alla Michael Jackson e maschera, ha suonato ”Thriller” (ma per la verità anche ”Smells like teen spirit” dei Nirvana) mentre, poco prima del suo set notturno, Robert ”3D” Del Naja, la vera anima dei Massive Attack parlava di Roberto Saviano.

Del Naja ha scritto un brano ispirato dalla lettura di Gomorra, ”Hercolaneum” che è stato poi inserito nella colonna Sonora del film di Matteo Garrone. ”Ho saputo che Saviano continua ad essere criticato in Italia e che attorno a lui la politica crea polemiche – ha detto Del Naja – La tesi che il suo lavoro diffonda una brutta immagine dell’Italia è ridicola: lui non ha fatto altro che raccontare la verità, cose che tutti sanno che esistono. Questo accade in tutto il mondo: ai governi non piace che si racconti che i nostri soldati quando tornano a casa devono disintossicarsi o che in Sri Lanka c’è la prostituzione minorile. E’ la verità che fa paura”.

Tornando a Black Eyed Peas Fergie, la cantante vista anche in ”Nine” di Rob Marshall, ha un po’ il ruolo dei personaggi femminili che dominano la scena pop, alla Christina Aguilera per intendersi, di cui ovviamente non ha le doti vocali: look sexy estremo che il pubblico ha accolto con un collettivo coro romanesco. ”Started”, ”Rock that body”, ”Meet me the Halfway”, ”Alive”, ”Shut Up”, ”I got a Feeling” sono alcuni dei pezzi del concerto che, come nelle regole del Manuale Cencelli della musica, ha riservato a ciascuno componente uno spazio solista.

I Massive Attack invece hanno preparato ”uno show pensato apposta, noi cambiamo sempre il repertorio a seconda del Paese dove suoniamo – dice Del Naja – La nostra musica è un’avventura, non sai mai esattamente con che persone comunichi e noi sfruttiamo tutte le nuove possibilità che ci offre la tecnologia”.