Dolores O’Riordan morta: addio alla cantante dei The Cranberries, aveva 46 anni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Gennaio 2018 - 18:26 OLTRE 6 MESI FA
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Dolores O’Riordan morta: addio alla cantante dei The Cranberries, aveva 46 anni

ROMA – Dolores O’Riordan, la cantante irlandese del gruppo “The Cranberries”, è morta a 46 anni. Ad annunciare la triste notizia il suo agente.

La O’Riordan nel 2017 aveva dovuto annullare il tour europeo con la sua band per problemi di salute, ma si era parlato di “problemi alla schiena“. Dolores al momento della sua morte era a Londra, dove insieme alla band stava eseguendo una breve sessione di registrazione. La sua agente che ha annunciato la sua morte ai media irlandesi e inglesi:

“La cantante della band irlandese The Cranberries era a Londra per una breve sessione di registrazione. Non sono disponibili al momento ulteriori dettagli. I familiari sono distrutti dall’aver appreso la notizia e hanno chiesto di rispettare la loro privacy in questo momento molto difficile”.

Non sono state precisate le cause immediate del decesso, anche se si sa che la cantante aveva avuto problemi di salute, tanto da aver costretto il gruppo ad annullare nel giugno scorso le date d’un nuovo tour europeo che prevedeva fra l’altro tappe a Milano, Piazzola sul Brenta, Firenze, Roma e Cattolica. Allora si era parlato di “terapie” da completare, con l’auspicio di “una completa guarigione” dopo le prime notizie su “indisposizioni” circolate fin dal 2012.

La famiglia è stata informata e ha chiesto la tutela della sua privacy, mentre i suoi compagni della band, i fratelli Mike e Noel Hogan, e Fergal Lawler, sono distrutti. La band nata nel 1989 con una formazione tutta al maschile aveva trovato il suo equilibrio nel 1990 con l’arrivo di Dolores nel gruppo, fino al successo vero nel 1993, con il primo tour negli Usa e i primi brani capaci di scalare le classifiche d’oltreoceano ancor prima di sfondare in Europa. Ma soprattutto nel ’94, con il secondo album ‘No need to argue’ e il singolo ‘Zombie’, vere e proprie hit – per il pubblico come per la critica – nella carriera del quartetto irlandese: roba da 16 milioni di copie vendute sui circa 35 milioni totali della storia del gruppo.

Una storia interrottasi nel 2002, dopo una serie di concerti in supporto dei Rolling Stones, proprio a causa la volontà della cantante di tentare una strada autonoma da solista, realizzata poi con alterne fortune. Ma ripresa con un Reunion Tour fra il 2009 e il 2010 e quindi suggellata nel 2012, da un nuovo disco, ‘Roses’. Il primo da ‘Wake up and smell the coffee’ del 2001. E anche l’ultimo, se si esclude il recentissimo ‘Something else’ (2017), antologia di pezzi non inediti riarrangiati. Il 2012 fu pure l’anno dell’esibizione dei Cranberries al Festival di Sanremo, sul palco del Teatro Ariston: aperta ovviamente da un’applauditissima esecuzione di ‘Zombie’.

“Ci siamo ritrovati a suonare assieme nel 2009 – raccontavano in quei giorni in Italia Lawler e i fratelli Hogan, sollecitati a parlare di quel momento di rinascita – in occasione di un concerto organizzato per la laurea ad honorem che il Trinity College di Dublino aveva consegnato a Dolores. Poi una sera siamo usciti a cena e abbiamo deciso di provare a riunire il gruppo prima che fosse troppo tardi”.

“Non abbiamo mai pensato di rimettere assieme la band senza di lei – aggiungevano i tre – perché i Cranberries sono qualcosa di speciale e di molto simile a una famiglia, semplicemente l’abbiamo aspettata”.

Parole che riecheggiano quasi come una triste profezia, ad appena cinque anni e mezzo di distanza, segnati da altri momenti di musica in comune a dispetto della salute incerta della O’Riordan, oltre che di qualche disavventura come l’arresto della stessa cantante per la presunta aggressione a una hostess su un volo Aer Lingus fra New York e Dublino. Ma anche parole che lette oggi rappresentano il più sincero e struggente atto di omaggio a Dolores da parte dei suoi compagni d’avventura.