“Beppe Grillo non deluderci”, Cesare Lanza chiede Raggi e Appendino coerenti

di Cesare Lanza
Pubblicato il 29 Giugno 2016 - 06:49 OLTRE 6 MESI FA
"Beppe Grillo non deluderci", Cesare Lanza chiede Raggi e Appendino coerenti

“Beppe Grillo non deluderci”, Cesare Lanza (nella foto) chiede Raggi e Appendino coerenti

Beppe Grillo, Cesare Lanza gli ha scritto sul suo blog…

Caro Beppe, permettimi di riepilogare. Non voto dal 1994, negli ultimi mesi ho più volte manifestato simpatia e stima per il tuo movimento, in dosi tuttavia non sufficienti per indurmi a tornare alle urne. Ho fatto qualcosa di più, certamente neanche l’avrai notato, visto che non siamo amici e comunque non intratteniamo relazioni e frequentazioni, anche se abbiamo un bel numero di amicizie e conoscenze in comune.

Questo mio diario è una voce debolissima, insignificante, rispetto alle grandi testate di carta stampata e televisive. Però siamo un rifugio in cui è assicurata la libertà assoluta, e quindi scrivo ciò che penso, riservandomi il gusto e il diritto di contraddirmi e cambiare opinione, all’occorrenza.

Cosa, dunque, ho fatto “di più”, rispetto al fragile valore di non darti anche il mio voto, perché mi ostino a non votare? Ho scritto, e ribadisco, che prima o poi ti sarà riconosciuto un evidente merito storico. In Italia, oltre a me, la metà della cittadinanza non vota: disgustata, indignata, nauseata e potenzialmente pronta a qualsiasi forma di protesta e perfino di ribellione, anche quella diffusamente definita eversiva. Il tuo merito storico è di aver unito e raggruppato intorno alla tua iniziativa un altissimo numero di persone che non avrebbero votato, o, votando, avrebbero espresso ostilità e proteste, senza riferimenti, senza un filo conduttore.

Unito alla metà degli italiani che non votano e contestano giustamente il Sistema politico di oggi, il tuo esercito avrebbe formato un blocco potenzialmente pericoloso, insidioso, ingestibile. Invece, M5S ha vinto in Parlamento, ora ha stravinto nelle città importantissime di Roma e Torino, annuncia attendibilmente di voler vincere le prossime elezioni generali… Consentimi, con la fiducia che ancora mi resta nel mio approccio pessimista e distruttivo, di dirti che cosa mi aspetto (presumo, in tanti ci aspettiamo) da te e dai tuoi grillini.

Semplice: è la fiducia che possiate arrivare al Governo come siete oggi, vergini e intatti, anche se puntualmente bersagliati da strumentali contestazioni. Ce la farete? Si vedrà se si tratta di una speranza, di un sogno o di una opportunità reale. Certo, per arrivare al governo, a mio parere vi sono indispensabili due condizioni, almeno due.

La prima, che Virginia Raggi e Chiara Appendino, dopo gli entusiasmi iniziali, dimostrino di saper bene amministrare le città che a stragrande o grande maggioranza gli elettori hanno loro affidato. Non sarà semplice, ma confido nel buonsenso del giudizio degli italiani: nessuno si aspetta miracoli, ma coerenza, decisioni importanti, alcune pagine girate senza paura, questo sì.

Consentimi perciò una riflessione: non mi è piaciuto l’apparente tentennamento che stiamo registrando a Roma di fronte al deciso “stop” alle Olimpiadi e allo stadio della Roma. Non traggo conclusioni frettolose, ma la coerenza ha un’importanza simbolica determinante. Dire no alle Olimpiadi e allo stadio (unica vera ambizione del finanziare americano, il business, altro che attenzione e riguardo per la squadra giallorossa!), significa proporsi come alfieri tenaci del rifiuto di sprechi, possibili corruzioni come nel passato, inciuci, compromessi. E già ho rilevato che Massimo Cacciari, un filosofo sempre pessimista ma lucido, ex sindaco di Venezia, uno che sa capire e valutare la politica, ha già detto che la Raggi sarà obbligata a compromessi.

La seconda condizione, in previsione delle elezioni per il Governo, è che la vostra presenza sul territorio, il successo, l’importanza di ciò che andate affermando, assuma dimensioni nazionali. Caro Beppe, nel 1988 dirigevo un giornale popolare, “La notte”, nato e cresciuto, e affermatosi grazie a un linguaggio sbrigativo, enfatico. Ricordo che un giorno sparai un titolone in prima pagina sulla temutissima zanzara-tigre… alla sera venni a vedere il tuo show e ricordo che mi prendesti, oserei dire giustamente, per i fondelli. Quasi trent’anni dopo, ovviamente non mi dichiaro pentito, ma concordo con te: potevo trovare altri argomenti e altri titoloni, di maggiore spessore.

Oggi, spero che sia tu a non deluderci e che la ventata di aria nuova e pulita possa confermarsi, dopo le promesse, anche nell’amministrazione reale, utile per prospettive future. Buon lavoro.