Guarda il morto, guarda il morto nel fiume e Roma si fa guardona

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 23 Febbraio 2012 - 14:09 OLTRE 6 MESI FA
Il parapetto del ponte Garibaldi (Lapresse)

Il parapetto del ponte Garibaldi (Lapresse)

ROMA – Metti, un giorno un cadavere… Non capita tutti i giorni di vedere un cadavere, per di più a mollo in un fiume, trascinato dalla corrente e tenuto poi fermo dai mulinelli. Ma proprio questo è accaduto ieri (22 febbraio) a Roma. All’altezza di ponte Garibaldi, in pieno centro cittadino, nel pomeriggio è stato notato il cadavere di un uomo che galleggiava nel Tevere. Bloccato da una specie di “gradino” che in quel punto del fiume crea un movimento particolare dell’acqua che impedisce a ciò che galleggia di sfuggire. Solitamente rimangono “impigliati” in quel punto rami, sacchetti della spazzatura, al massimo palloni. Ma ieri c’era un cadavere. E i romani non hanno saputo resistere alla tentazione di vederne uno. Tutti affacciati dal ponte, macchine in doppia fila, traffico in tilt e telefonini che scattavano foto come ad una finale di coppa del mondo di calcio. Guarda il morto, guarda il morto…e Roma si è fatta guardona.

In un primo momento, forse a causa dell’eccitazione del pubblico assiepato sugli spalti, o più probabilmente a causa degli effetti ottici generati dall’acqua in movimento che ha tratto in inganno gli stessi vigili del fuoco, si era parlato di due corpi nel fiume romano. Quando però i sommozzatori si sono avvicinati con un gommone per il recupero, hanno trovato un solo corpo che, stando alle prime informazioni, sembra appartenere ad un uomo sui 40 anni che indossava abiti di colore bianco e nero. Sempre stando alle prime indiscrezioni poi, il corpo non sarebbe decomposto. L’uomo potrebbe quindi essere morto da poco tempo ed essere rimasto in acqua solo per poche ore. Dove, quando e come sia morto è comprensibilmente ancora da chiarire. Quello che è certo è che il corpo potrebbe essere stato trascinato sino all’altezza dell’isola Tiberina anche da molto lontano, per poi rimanere bloccato in quel punto a causa delle correnti.

La storia singolare non è però quella del malcapitato il cui corpo è stato recuperato, ma quella della folla di curiosi che ha assaltato il ponte per vedere un cadavere. Romani ma non solo romani, tra chi si sporgeva dal parapetto e faceva foto, video e quant’altro, c’erano anche turisti. Talmente tante le persone che hanno voluto vedere il morto, alcune centinaia secondo alcune stime, addirittura un migliaio secondo altri, che il traffico della zona ne ha risentito. Già non particolarmente agevole la viabilità romana è stata ulteriormente complicata dalle auto, lasciate alla “bell’e meglio” dai curiosi lungo il ponte e sul Lungotevere. Tutti fermi per vedere il morto, per fotografarlo e filmarlo con i telefonini. Cellulari che ieri, invece di inquadrare il Colosseo o San Pietro, si sono concentrati sulle torbide acque del fiume romano e su quello che vi galleggiava. Trasformando, di fatto, la tragedia di un uomo in pane per la curiosità dei passanti.