Porcellum, la Corte Costituzionale mette fine alla vergogna. Ma adesso?

Porcellum, la Corte Costituzionale mette fine alla vergogna. Ma adesso?
Porcellum, la Corte Costituzionale mette fine alla vergogna. Ma adesso?

ROMA – Il frutto avvelenato di tanti anni di pessima politica è giunto a maturazione ed è caduto dall’ albero. A buttarlo giù è stata la Corte Costituzionale, ancora una volta chiamata a svolgere una funzione suppletiva della politica affatto fisiologica ma che pare oramai sistematica negli ultimi anni.

Otto anni è durato lo scandalo della legge elettorale più vergognosa che l’Italia abbia mai avuto,una legge che non ha permesso che il corpo elettorale esprimesse in maniera democratica e consapevole la propria scelta di rappresentanza.

Partorita da un odontoiatra leghista che non ha esitato a definirla una “porcata”, con ciò forse dicendo l’unica cosa sensata che gli sia capitato di dire da quando ha smesso di fare il dentista per diventare legislatore, la porcata con cui ci è toccato convivere negli ultimi 8 anni , ci ha privati del diritto fondamentale garantito a tutti i corpi elettorali in democrazia e cioè scegliersi i propri rappresentanti.

La Alta Corte ha in più aggiunto che il cosiddetto premio di maggioranza non può tradursi in un grazioso regalo da assegnare senza logica al partito che prende anche un solo voto in più. Deve invece servire a garantire governabilità e stabilità . Gli esiti elettorali, hanno dimostrato che proprio adatta allo scopo , questa legge non era.

E qui si apre un altro punto dolente.

Nonostante gli ultimi risultati elettorali ed il generale, ipocrita piagnisteo che ne è seguito visto il sostanziale stallo a cui siamo stati condannati, gli ultimi due governi che sembrano essere nati solo per fare la riforma elettorale, ad oggi non hanno posto rimedio a questa vergogna durata 8 anni.

Perché ? Facile, perché questa legge è del tutto funzionale ai partiti che hanno occupato le istituzioni oltre ogni limite di decenza. Chi può negare che il potere di indicare i “candidati” nelle liste elettorali non sia un privilegio comodissimo a cui non è facile rinunciare?

E chi lo ha questo potere? Ma è’ ovvio, chi governa i partiti, divenuti da strumento per incanalare il consenso ,una macchina autoreferenziale e del tutto svincolata dagli interessi collettivi ed istituzionali.

Una legge partorita probabilmente anche dal malgoverno delle funzioni cognitive di chi l’ha evocata, si è trasformata in uno straordinario potere di interdizione per la più spregiudicata classe politica che sia esistita dal dopoguerra ad oggi. Ovvio che è difficile liberarsene come e’ logica la supplenza cui è chiamata sempre più spesso l’Alta Corte.

Da ultimo, ancora una riflessione: i 965 deputati e senatori, giammai eletti ma solo nominati al seggio parlamentare in base ad una legge contraria alla Costituzione avranno o no in cuor loro la consapevolezza di essere illegalmente rappresentanti del popolo?

Ho la amara sensazione che no, non la abbiano.

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