Papa Francesco: “Lotta per il lavoro”. Parla semplice, politichese ai politici

Papa Francesco: "Lotta per il lavoro". Parla semplice, politichese ai politici
Papa Francesco: parole dirette, semplici, niente politichese

Diavolo di un Papa, verrebbe da dire di Papa Francesco. Va in Sardegna e parla ai disoccupati: non dice loro di portare pazienza, non dice loro di raccomandarsi a Dio, parla di “lotta per il lavoro”, dice proprio “lotta”, la parola che non usa più nessuno, tranne Maurizio Landini, sindacalista comunista fuori tempo, e Fausto Bertinotti, il gauchista in pensione che si diletta ancora a dibattere esattamente come 40 anni fa.

Landini e Bertinotti, si sa, sono due uomini della sinistra ultra, che sta un po’ più a sinistra di Nichi Vendola, e che vede il Pd di Guglielmo Epifani come un covo di reazionari e Matteo Renzi come il Berlusconi del futuro. Loro parlano di “lotta” per mestiere e per abitudine. Detta da loro, la parola non fa ormai più nessuno effetto.

Ma, a Cagliari, è stato Papa Francesco a parlare di “lotta”, sparigliando ancora una volta il gioco. Il Vescovo di Roma non è un capo partito, non parla per accendere gli entusiasmi o galvanizzare la propria gente. Il Papa parla a tutta la gente, di destra e di sinistra senza distinzione. Parla con l’autorità che gli viene dall’essere il capo della cattolicità mondiale, dal suo carattere di gesuita determinato a intervenire sui problemi sociali, dal sentirsi missionario in un mondo dove i diseredati aumentano a milioni tutti i giorni.

Questa è la sua linea pastorale, e chi non l’avesse capito ancora dovrebbe rivedersi i film delle sue ultime uscite. Facendo non poco rumore, ha detto una settimana fa che la Chiesa non può parlare solo di aborto, divorziati e gay. Gli uomini peccano, è normale: la Chiesa li accoglie, se si pentono, e anche se ripeccano e si ripentono.

Allora Papa Bergoglio mette in agenda la guerra e scrive una lettera a Putin perché si cerchi una soluzione pacifica per la Siria. Poi attacca “il danaro” e condanna chi lo accumula condannando altri alla fame. Dice: Dio ha messo l’uomo al centro del mondo, non il danaro. Poi si spinge, davanti al popolo sardo che pende dalle sue labbra, mette via il discorso scritto e parla a braccio per chiedere a Dio aiuto nella “lotta per il lavoro”.

Parla semplice, il gesuita Bergoglio, non nomina il capitalismo o lo stato sociale o il liberalismo. Scarta il linguaggio “politico” per sfuggire alle classificazioni destra-sinistra. Dice: uomo, donna, lavoro, dignità, danaro. Linguaggio universale e comprensibile a tutti. Le miserie della politica le lascia al politichese.

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