Brunetta a Renzi: legge elettorale mai se ascolti Quagliariello e Letta

Pubblicato il 15 Dicembre 2013 - 10:44 OLTRE 6 MESI FA
Brunetta a Renzi: legge elettorale mai se ascolti Quagliariello e Letta

Renato Brunetta

Renato Brunetta sfida Matteo Renzi sulla legge elettorale.

Esiste una mossa che Matteo Renzi è in grado di proporre, e noi ci permettiamo di proporgliela. Saltare la trafila delle procedure da palude tiberina, che alla fine consegnerebbero all’Italia una legge barocca, con marchingegni mai finiti da limare, perfezionare, verificare. E trattare direttamente con i leader delle altre due grandi forze presenti in Parlamento (e nel Paese), dove hanno consistenza simile.

Trattino Matteo Renzi, Berlusconi o Beppe Grillo, o se piace di più Pd, Forza Italia e Movimento Cinque Stelle ed in una settimana sarà pronta una proposta di legge che avrà come minimo il consenso del 90 per cento degli italiani.

Altra cosa, a quanto apprendiamo con un certo sgomento, è il gioco del rinvio in cui si sta mostrando maestro Enrico Letta, con l’avallo di Giorgio Napolitano, e il contributo arzigogolato di Gaetano Quagliariello. Vale a dire: la legge elettorale – ora alla Camera – sarebbe di fatto subordinata alla approvazione di quattro nuovi articoli della Costituzione da approvarsi con quattro passaggi nelle due Camere.

Come dire: elezioni mai.

Sono insopportabili queste lungaggini, che rimandano le elezioni al giorno che non verrà, o verrà quando farà comodo alle minoranze al governo. Chiunque ascolti la voce della piazza, ma anche dei negozi e dei bar, sa che accanto al sacrosanto lamento per la situazione economica e alla protesta per le tasse, c’è il desiderio di maggioranze chiare, che escano dalla cosa più semplice che la democrazia ha consegnato alla mentalità della gente perbene: il voto a suffragio universale.