Catasto, non aprite quella porta! E non guardate in quelle carte... Catasto, non aprite quella porta! E non guardate in quelle carte...

Catasto, non aprite quella porta! E non guardate in quelle carte…

Catasto, nessuno se ne ricorda o ricordarsene vuole ma mesi fa era stato raggiunta intesa tra governo e partiti della maggioranza: mano lenta e soft nell’aprire il gran libro del Catasto immobiliare e nel guardare il quelle carte. L’intesa prevedeva indagine e riordino lungo quattro anni, fino al 2026. Poi, una volta verificato cosa c’è nel Catasto di corrispondente alla realtà e cosa no, decidere e legiferare di conseguenza.

Più tasse mai, neanche quelle dovute

Ma, evidentemente, l’intesa, questa intesa, a suo tempo qualcuno, più d’uno l’aveva firmata pro forma, mica sul serio. Arrivato il momento di tradurre l’intesa in atto di governo, la Lega si è fatta capofila della lunga fila di coloro che si tirano indietro e di fatto invitano a non aprire quella porta. Men che mai a guardare quelle carte. Il lodevole e condivisibile stop anche solo all’ipotesi di nuove tasse sulla casa così facendo però non riesce ad essere altro che la copertura di chi, già oggi e spesso da ieri e anche altro ieri, le tasse sulla casa non le paga proprio, neanche quelle che ci sono già, neanche quelle che pagano gli altri. E non le paga perché la sua casa è clandestina o abusiva o non registrata o variamente occultata nel gran libro del Catasto.

Il Sud delle case fantasma e i miracolati dal Catasto

Le case “fantasma”, ectoplasmi per il Catasto e solo per il Catasto, pare siano tra il milione il milione e mezzo. La maggior parte delle quali nel Sud d’Italia. Dovunque poi in Italia ci sono i miracolati dal Catasto: per il libro del Catasto abitano in case vecchie e di scarso valore, nella realtà abitano e possiedono abitazioni di valore e di pregio. Si può correggere il tutto o almeno una parte del tutto che è alquanto storto? Secondo istinto della politica italiana meglio non provarci nemmeno, meglio l’immobilità, meglio coprire chi non paga le tasse che già ci sono piuttosto che rischiare la paura (elettorale!) di chi teme alla fine aumentino le tasse sulla casa (la tassazione sugli immobili è percepita generalmente in Italia come altissima ed è probabile verrebbe percepita come aumentata anche in assenza di reale aumento). Senza dimenticare che altra (anche se minore) parte della politica italiana le tasse sulla casa le aumenterebbe davvero un po’ per finanziare sussidi pubblici e molto per “punire i patrimoni”. Abbondano in questa storia del Catasto la pavidità, l’omertà, l’opportunismo, la demagogia, la propaganda, la cultura del come stiamo restiamo…Non sono forse… le fondamenta?

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