Donna arredo sportivo, la mano sul sedere allo stadio vive e lotta anche lì

di Lucio Fero
Pubblicato il 29 Novembre 2021 - 08:46 OLTRE 6 MESI FA
Donna arredo sportivo, la mano sul sedere allo stadio vive e lotta anche lì

Donna arredo sportivo, la mano sul sedere allo stadio vive e lotta anche lì FOTO ANSA

Giornalista all’uscita da uno stadio di calcio, un tifoso le stampa una mano sul sedere e non nascondendo il gesto, lo fa in piena luce ritenendolo lecito, perfino doveroso per la sua natura maschia. Intorno chi vede, chi se ne accorge, chi incrocia la giornalista… da tutti i maschi tifosi passanti di lì approvazione corale e  corale solidarietà alla mano sul sedere di femmina. Conduttore in studio alla giornalista: “Non te la prendere”. Dirà poi il conduttore che voleva alleviare, sdrammatizzare. Si può far finta di credergli.

Il giorno dopo il rammarico civile

Il giorno dopo la mano sul sedere di femmina con microfono fuori da uno stadio, generale è il rammarico istituzionale e mediatico per l’accaduto. Giustamente si condanna. Giustamente si proclama l’inciviltà di quella mano e della vasta cultura che la muove. Farisaicamente però ci si sorprende.

Quale sorpresa? Da decenni la donna è arredo sportivo in tutte le tv che dello sport raccontano. Una donna ad arredare lo studio, vestita come serve ad arredare la vista maschile, educata a sorridere come piace a spettatore maschile. Da anni e anni le tv dello sport e lo sport in tv usano la donna come arredo sessualmente definito. La mano sul sedere alla giornalista femmina da anni e anni vive e lotta anche nelle trasmissioni sportive di ogni tv.

Ambiente stadio

Quale sorpresa? Mai stati allo stadio, mai ascoltati i cori spontanei, mai sentito il pubblico chiacchierare dei maschi tifosi allegramente in gruppo quando compare all’orizzonte degli occhi o delle semplici parole una femmina? Non dovrebbe esserci sorpresa sgomenta per la mano sul sedere come atto maschio allo stadio, sorprendersi è recitare, fingere ci sia un segmento di società civile che tale non è, almeno quando compare una femmina.