Follie elettorali a Roma: puoi votare insieme Michetti e Leu ma non due donne o due uomini

Follie da legge elettorale a Roma, a Roma e ovunque valgano in contemporanea il voto cosiddetto disgiunto e il voto ossequiente la parità di genere. Succede così che un elettore chiamato a scegliere il sindaco di Roma possa a norma di legge elettorale votare insieme per Michetti sindaco e per la lista Leu. Cioè per il candidato sindaco della destra anche estrema e per la lista più a sinistra che c’è (almeno in Parlamento). Oppure l’elettore può votare Gualtieri sindaco candidato Pd in marcata opposizione a sindaca Raggi M5S e insieme votare la lista M5S. Libera e consentita qualunque altra combinazione di voto per quanto grottesca possa risultare, si può votare insieme il diavolo e l’acqua santa, se ne ha libertà.

Un uomo, una donna, un uomo, una donna…

In un film di Carlo Verdone che romanissimo è il personaggio muoveva al riso raccontando della disposizione in campeggio indotta dal guru: un uomo, una donna, un uomo, una donna…Ecco che un uomo e una donna, un uomo e una donna è diventato obbligo elettorale. Se l’elettore (ricordiamolo libero di votate insieme Michetti e Leu se gli gira oppure Fratelli d’Italia e Gualtieri se gli sfizia) vuole esprimere preferenze deve preferire un uomo, una donna, un uomo, una donna…Qualora volesse prendersi la libertà di individuare in lista due donne o, non sia mai, due uomini meritevoli della sua fiducia e voto, non si può, questa libertà non c’è. Qualcuno ha detto, pare, da qualche parte che la guerra è cosa troppo seria per farla fare solo ai generali. Più modestamente le leggi elettorali sono cosa troppo seria per farle fare ai politici da talk-show.

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