La beatificazione di Minzolini: si scrive Craxi, si legge Berlusconi

di Giuseppe Giulietti
Pubblicato il 15 Gennaio 2010 - 19:51| Aggiornato il 21 Ottobre 2010 OLTRE 6 MESI FA

Augusto Minzolini

Non sappiamo se nel regno dei cieli dispongano di televisori e neppure se il padrone di casa abbia dato il permesso di sintonizzare gli apparecchi sul Tg1, un tempo considerato giornale vicino al mondo cattolico. Ma se mai una simile autorizzazione dovesse essere stata concessa, siamo sicuri che lo stesso Bettino Craxi,dalla sua postazione in uno dei gironi del purgatorio o  ancora più giù,si sarà sganasciato dalle risate ascoltando l’editoriale di beatificazione a lui dedicato da don Augusto Minzolini, cappellano militare della destra berlusconiana.

Su Bettino Craxi si possono avere i giudizi più disparati, ma vedere un vecchio garibaldino, un ammiratore dei classici del pensiero libertario e libertino, trasformato in un santino e addirittura parificato ai beati e ai martiri, non potrà che avere suscitato persino in lui un moto di sdegnata ilarità e forse anche un senso di fastidio per l’uso strumentale della sua persona che sta dilagando in questo periodo.

Non ci vuole, infatti, un particolare acume a comprendere che quell’editoriale altre iniziative di questi giorni sembrano dedicate a Craxi, ma in realtà riguardano direttamente quel Silvio Berlusconi che, all’apparire di Tangentopoli, non esitò a salutare il vecchio amico e a schierare le sue tv accanto ai magistrati di Milano, arrivando sino al punto di proporre ad Antonio Di Pietro,oggi considerato Lucifero in persona, il ministero più delicato, quello degli Interni.

Minzolini e i suoi fratelli puntano ad una riscrittura della storia, a un ribaltamento dei ruoli, ad una sorta di amnistia postuma per chi non c’è più e preventiva per chi tenta di sottrarsi al giudizio.

Se Craxi è stato una vittima e i giudici non hanno ripristinato la legalità violata, allora sono stati e sono loro i veri delinquenti

L’obiettivo di questa offensiva politica e mediatica è semplice e visibile: preparare un clima favorevole al colpo di mano finale, all’approvazione di leggi sulla vergogna che liberino Berlusconi da qualsiasi possibile giudizio e dalla annunciata manomissione della Costituzione che sarà portata a compimento a colpi di maggioranza e senza tenere conto alcuno dei continui e solenni richiami del presidente Napolitano.

Per queste ragioni sarà bene non prendere troppo alla leggera le parole del direttore del tg 1,non si è trattato di uno scivolone o di un eccesso di zelo,ma dell’annuncio di quello che accadrà nelle prossime settimane.

Sarà bene preparasi, perché alle parole in libertà di Don Augusto daranno seguito atti e decisioni ben più pericolose per il futuro della democrazia e della legalità repubblicana.