Nazareno. Renzi, grande fiuto tattico, sfrutta malessere Berlusconi: patto resisterà

di Giuseppe Giulietti
Pubblicato il 7 Novembre 2014 - 12:37 OLTRE 6 MESI FA
Nazareno. Renzi, grande fiuto tattico, sfrutta malessere Berlusconi: patto resisterà

Matteo Renzi. La giovane volpe ha superato il maestro

Il cosiddetto patto del Nazzareno, e chi sa se quello vero li perdonerà mai per averlo citato invano, è davvero a rischio?

Sta per finire la ” Cordiale intesa” che ha sin qui legato Matte Renzi e Berlusconi?

Dopo il voto su Corte costituzionale e CSM, che ha visto l’inedita alleanza con i 5 Stelle, alcuni commentatori hanno dato per morto quel patto o, comunque, lo hanno ritenuto a forte rischio.

Da casa Berlusconi si sono alzate voci minacciose e penultimatum del tipo: ” Ora basta,ora dovete ascoltarci sulla legge elettorale..”, Brunetta ha minacciato fuoco e fiamme,Toti solo qualche scintilla,Verdini, quello che conta davvero, preferisce non sprecare tempo e parole, anche perché dovrà parlare e molto con i giudici che stanno indagando sulla loggia P3.

Davvero è in arrivo la tempesta e un cambio di quadro politico?

Probabilmente no, perché non conviene a nessuno.

Renzi ha confermato di avere grande fiuto tattico, ha intuito il malessere in casa di Berlusconi, ha colto nuove e forse solo momentanee disponibilità dalle parti di Grillo e ha così deciso di mettere fine all’ignobile balletto attorno alle nomine.

Che piaccia o no ha messo a segno un punto a suo favore, chiudendo la partita,eleggendo una donna alla Corte costituzionale, incassando il Si dei 5 Stelle, dimostrando ai forzisti che si può diventare minoranza in pochi istanti.

A questo punto sarà proprio l’ex cavalier “Tentenna” ad alzare la voce con i suoi e a sollecitare la conclusione della intesa sulla legge elettorale, prima che si realizzino nuove e pericolose convergenze.

Chi potrebbe far saltare il banco è il solo Grillo che, insidiato da Salvini e dalla Lega, potrebbe decidere di andare oltre l’intesa sulla Consulta e provare a proporsi come interlocutore sulla legge elettorale, magari chiedendo che sia accompagnato da una serie normativa in materia di conflitto di interessi, anti trust, riforma della Rai, incandidabilitâ dei condannati, codice etico per le candidature, abrogazione delle norme ” ad personam”…

In altre parole potrebbe proporre a Renzi quello che decise di negare a Bersani, anche se tutto lascia presupporre che quello di giovedì sia stato solo un espediente tattico. Deciderà di farlo? Farà pesare i suoi voti dentro le aule parlamentari? Si ripeterà il voto di giovedì che, comunque la si pensi, ha riaperto una dialettica dentro aule piegate, e non da oggi, alla logica dei decreti e dei voti di fiducia?

Se questo non accadrà, e ci sembra altamente probabile, Renzi avrà l’alibi per portare a casa l’intesa con l’ex cavaliere e con qualche altro cespuglio di derivazione berlusconiana. Per altro Silvio Berlusconi se solo dovesse ritenere possibile una norma capace di sfiorare davvero i suoi interessi, si precipiterebbe, anche da solo, a firmare qualsiasi legge elettorale, anche la presidenza a vita per Matteo Renzi, subito e senza condizioni.

Per queste ragioni, nonostante i venti di tempesta, continuiamo a pensare che, alla fine della tempesta, la regata riprenderà il suo corso e terminerà dentro il porto o meglio il portone del…Nazzareno.