I migliori alleati della Meloni? Elly e Giuseppe: salario minimo, manovra scatenati, ma solo a parole

I migliori alleati della Meloni sono i vertici dell'opposizione, Elly e Giuseppe non riescono a rispondere con criterio: manovra scatenati, ma solo a parole, così è stato per il salario minimo

di Bruno Tucci
Pubblicato il 24 Dicembre 2023 - 08:22
I migliori alleati della Meloni sono i vertici dell'opposizione, Elly e Giuseppe non riescono a rispondere con criterio: manovra scatenati, ma solo a parole, così è stato per il salario minimo

I migliori alleati della Meloni sono i vertici dell’opposizione, Elly e Giuseppe non riescono a rispondere con criterio: manovra scatenati, ma solo a parole, così è stato per il salario minimo

I maligni dicono che i più grandi alleati della Meloni allignino tra i vertici dell’opposizione.

Sono loro a non avere idee, ad arrampicarsi sugli specchi, a inseguire pettegolezzi che possono far notizia un giorno e poi scomparire.

Sui grandi temi come ad esempio la giustizia, la manovra economica, i migranti, la sicurezza non propongono nulla di nuovo e si limitano solo ad opporsi, a dire no sino alla noia, a inseguire fatti che non hanno nessun valore, suffragati da certa informazione che si potrebbe definire allineata.

Prendiamo gli ultimi avvenimenti, primo fra tutti la grande kermesse dei Fratelli d’Italia tenutasi a Roma: Atreju. Elly Schlein era stata invitata, ha rifiutato rispondendo che i grandi problemi si dibattono in Parlamento. Soltanto lì ci si confronta e si espongono nuovi propositi.

Niente da eccepire, ma perché rifiutare di partecipare ad una manifestazione nella quale si potevano contrapporre (punto per punto) i piani del Pd dinanzi alle “false promesse” della premier? “Non ha avuto il coraggio” sostiene la maggioranza. “Si rendeva conto di non avere frecce al suo arco e così ha preferito non venire”.

Francamente, la decisione della segretaria di via del Nazareno ha lasciato perplessi, perché, al contrario, qualche leader dell’opposizione non ha rifiutato l’invito. In primis Matteo Renzi che non è mai stato tenero nei confronti dell’esecutivo.

Eppure era lì e nessuno ha gridato allo scandalo. Pure Giuseppe Conte era stato invitato ed avrebbe potuto porre sul piatto tutte le “incongruenze”di Giorgia. Dapprima ha detto no grazie come la sua ipotetica alleata. Poi ci ha ripensato, ma poiché era stato dato per scontato il suo rifiuto non ha avuto più modo di far sentire la sua voce.  Replicano i grillini: “Ne aveva di argomenti per mettere con le spalle al muro il presidente del consiglio”.

Sono rimaste parole, niente altro. L’informazione che vorrebbe esser vicino alla sinistra non ha il mordente giusto per attaccare e si limita a mettere in risalto pettegolezzi e fatti inutili che non hanno il minimo valore.

Sempre ad Atreju  i giornalisti che non disdegnano l’opposizione hanno creato un gran can can perché alla kermesse era stato visto anche Andrea Giambruno, l’ex compagno di Giorgia Meloni.

L’interrogativo di fondo era questo: per quale ragione è andato? Che cosa lo ha spinto a partecipare ad una festa in cui avrebbe potuto incontrare anche la sua ex? Ed ancora: ha salutato la sorella di Giorgia con la quale ha parlato per qualche minuto.

Mistero, chissà quali propositi nascondevano questi incontri. Possibile che non c’erano argomenti di maggiore importanza che potevano attirare i lettori che non la pensano come l’attuale maggioranza?

Problemi passati in secondo piano perché il pettegolezzo era più appetibile ed avrebbe attirato tanta gente. Così come il caso della influencer Chiara Ferragni salita alla ribalta della cronaca per aver intascato soldi e per aver messo la faccia su un prodotto che in queste feste va per la maggiore.

La signora si pente, chiede scusa, va in tv a dire la sua e tutto questo riempie i giornali con titoli a più colonne.

In ultimo il premierato, la riforma che la Meloni vuole a tutti i costi. Il Pd tuona, ritiene che si vogliano intaccare i poteri del capo dello Stato, ma in questo caso Renzi è a fianco della premier. Elly e i suoi alleati si accontentano di così poco?

Giuseppe Conte si indigna perché Giorgia Meloni avrebbe detto il falso durante un suo intervento parlamentare. Scrive al presidente della Camera e chiede addirittura un giurì d’onore per accertare la verità.

I grandi problemi del paese passano in secondo piano. Invece dovrebbero trovare molto spazio nell’informazione. C’è un motivo valido perché non hanno tanta risonanza?

La ragione è che la sinistra, comunque rappresentata da Elly o da Giuseppe non riesce a rispondere con criterio agli atti dell’esecutivo.

Sulla manovra si scatenano, ma solo a parole. Così è stato per il salario minimo.