Italia in ebollizione, nessuno ascolta Mattarella, Conte vola ma scivola in Senato, Napoli esulta

di Bruno Tucci
Pubblicato il 19 Giugno 2020 - 11:50 OLTRE 6 MESI FA
Italia in ebollizione, nessuno ascolta Mattarella, Conte vola ma scivola in Senato, Napoli esulta

Italia in ebollizione, nessuno ascolta Mattarella, Conte vola ma scivola in Senato, Napoli esulta

Italia in ebollizione. I 5 Stelle sono in crisi, ma anche l’Italia non è da meno. Il Capo dello Stato tuona contro i magistrati: “Basta con le correnti, ci sono gravi distorsioni, l’opinione pubblica chiede credibilità”. E sul fronte politico i guai per i Grillini non sono finiti. Anzi. Le fazioni sono due (se non di più) ed ormai lo scontro è aperto, tanto che Stefano Buffagni, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dice sconsolato: “Al nostro Movimento serve un capo”. Cioè?

Da quando Luigi Di Maio si è messo da parte, è scoppiata la bagarre. Vito Crimi, il responsabile ad interim, non gode la fiducia. Anzi sono in molti a credere che non sia all’altezza. Continua Buffagni: “Chiediamo aiuto a Conte”. Perché mai? Per il semplice fatto che se il presidente del Consiglio si decidesse a rompere gli indugi e a diventare il numero uno dei Grillini, il bailamme sarebbe risolto.

Ma anche al premier, in questo momento, non conviene sbilanciarsi. Preferisce rimanere a metà del guado: morbido con i seguaci dell’ex comico, incerto se fondare un nuovo partito di cui sarebbe l’unico indiscutibile condottiero.

Però, non sono pochi quelli che ritengono il governo traballante e con lui Conte. La riprova è avvenuta ieri in Senato durante la discussione sul giorno delle elezioni regionali in programma a settembre. L’esito è stato incerto fino all’ultimo, poi si è deciso di rimandare il voto per mancanza di numero legale.

Insomma, le acque sono torbide soprattutto perché nessuno sta seguendo le indicazioni di Mattarella che a più riprese ha chiesto ai politici di far quadrato comune vista la situazione drammatica della nostra economia. Niente affatto. Si litiga un giorno si e un altro pure. Su qualsiasi cosa.

Per esempio sui fondi che dovremmo avere dall’Europa. “Ci servono subito e debbono essere impiegati nel modo giusto”, sostiene il Colle. L’opposizione ci vuol vedere chiaro e non prende posizione. La maggioranza non ha un denominatore comune, ad esempio sul MES, il salva- stati, di cui i Grillini, a gran voce, non vogliono sentir parlare.

In tutto questo trambusto, si inserisce il ministro dell’economia austriaco che replica piccato: “Non ci faremo carico del vostro debito”.

Le polemiche si allargano, occupano tutti gli spazi possibili ed immaginabili. E’ braccio di ferro sulla Rai. Fatte alcune nomine, ora si va alla ricerca di altre “vittime”.

Fra i primi c’è Fabio Fazio, conduttore di programmi di successo, inviso alla Lega. Commenta: “non ne posso più degli attacchi di Salvini. Ne ho contati più di cento e l’azienda tace. Mi debbono dire se mi vogliono ancora oppure no”.

Poi si passa a prendersi a ceffoni sul Napoli che ha vinto la Coppa Italia. La città in festa ha riempito le strade mandando a quel paese tutte le regole dettate dal coronavirus. Un assembramento oltre ogni limite che ha fatto dire a molti: “Dov’è la ragionevolezza?”

Replicano i partenopei: “Ci attaccano specialmente al Nord perché sono invidiosi”. Ecco allora chi scrive: “Azzardo e paura, i due Paesi del virus”.

Sullo sfondo il cambio della guardia al Campidoglio, una poltrona molto ambita. Virginia Raggi non si mette da parte e rilancia la sua candidatura. Ad opporsi non è solo il leader della Lega che parla di “marcia su Roma”, ma anche lo stesso Nicola Zingaretti che ritiene la decisione del sindaco “non una notizia, ma una minaccia per i romani”. Che idea si può fare la gente d’Italia?