Berlusconi e le trenta ragazze: “esodate” tutte da ridere

ROMA – Bentornato Berlusconi, ci mancavi. Mancava, si sentiva l’assenza del sorriso di Silvio, anzi del sorriso che Silvio, solo Silvio sa dare. Berlusconi e le trenta ragazze: “Le mantengo perché hanno avuto la vita rovinata da questo processo, hanno perso il lavoro, i fidanzati e forse non ne avranno mai più”. E come fai a non sorridere di questa dolentissima storia di disoccupate in tubino nero? Trenta, una piccola-media azienda italiana, chissà se le trenta ragazze le ha messe nel conto l’Istat quando conta i disoccupati. Il ministro Fornero estenderà l’Aspi anche a queste sfortunate? Visto che non hanno più lavoro e stipendio e sono lontanissime dalla pensione, vanno invece le trenta annoverate tra gli “esodati”?

Dunque le ragazze lavoravano visto che l’ex premier garantisce che un lavoro l’hanno perso. Insegnavano a scuola, sgobbavano in ufficio, faticavano in fabbrica, erano part-time? Lavoravano eccome tutte nel mondo dello spettacolo e della tv, insomma lavoravano per Mediaset, Rai e dintorni abbellendo programmi. Quante telefonate e segnalazioni deve aver fatto a suo tempo Berlusconi per aiutare queste promesse a sbocciare, fatica presidenziale andata in fumo, talenti sprecati, strage di abilità appena espresse. Un nodo in gola al pensiero di queste star improvvisamente spente si mescola, chissà perché, a un moto a ridere, sorridere di tanta ingenua franchezza stile Berlusconi. E i fidanzati che le lasciano, spariscono. Fidanzati che erano orgogliosi della partecipazione delle rispettive ragazze alle “cene eleganti” e “gare di burlesque in cui si travestivano, anche da poliziotti”. Fidanzati ragazzi moderni e senza pregiudizi, che apprezzavano la “gioia di vivere” delle fidanzate. E che ora sono spariti. Ma perché saranno spariti? Perché  la fidanzata giocava alla “poliziotta” o all’infermiera o alla suora? No, non può essere, lo sapevano prima e spesso commentavano l’esperienza al telefono con l’innamorata. O sono spariti perché le “cene eleganti” sono diventate pubbliche? No, non possono essere così gretti. E neanche devono essersi dileguati perché le ragazze non portavano più a casa la busta elegante con dentro i duemila o cinquemila euro. Pensare questo di loro è meschino. Devono essere spariti perché depressi, anche loro, i fidanzati, andrebbero assistiti come vittime, danneggiati sul loro lavoro.

E perché mai le ragazze fidanzati non ne avranno più nella fosca profezia di Berlusconi? Perché mai nessun ragazzo dovrebbe più avere il cuore e l’anima per avvicinarle ed amarle? Non siamo più nel meridione profondo dove se una “illibata” usciva di casa senza la mamma o il fratello nessuno la sposava più. Quale mai illibatezza hanno malauguratamente perduto le trenta “esodate”? Nessuna illibatezza perduta: “Io guardavo molto divertito, sono sempre stato molto corretto”. Giusto, se le trenta si “travestivano” era per gioco e solo per gioco. e Berlusconi che ha un cuore grande così ora le “mantiene” perché così fa un gentiluomo che è anche un po’ papà, anzi “papi”.

Bentornato Berlusconi, questa botta di allegria ci voleva. Grazie Silvio per averci fatto sorridere con la barzelletta, una delle sue barzellette più riuscite, altro che la mela-donna che cambia sapore a seconda del lato in cui la giri. Trenta ragazze che si vestono da poliziotte con manganello e manette e stivali o da infermiere con cuffietta e mini camice o da suora con velo e crocefisso solo per fare una olimpiade casalinga del “burlesque”, trenta bravi fidanzati che spariscono feriti nell’onore no, nel portafoglio nemmeno e allora feriti ma non si sa da che, trenta grandi artiste della tv che la tv ha perso per colpa dei magistrati. Senza dimenticare quel vecchio un po’ tonto di Mubarak che quando Berlusconi gli chiese se Ruby era sua nipote neanche capì di cosa gli si parlava e con il suo silenzio assenso trasse il nostro premier in errore. Certo in Questura quella notte a Milano l’avevano capito tutti che non era la nipote di Mubarak ed agenti e funzionari stamattina l’hanno confermato in Tribunale dicendo a chi li interrogava: “Non siamo così sprovveduti”. E neanche noi siamo così sprovveduti da credere alle trenta ragazze travestite da disoccupate ed esodate. Di fronte a questo ultimo travestimento anche noi, come insegna Berlusconi, guardiamo “molo divertiti”. E, assolutamente “corretti”, ci vien da sorridere, anzi da ridere spedendo un sentito: grazie Silvio e bentornato.

 

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