Nucleare, differenza tra scienza e fede

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 5 Gennaio 2022 - 10:38 OLTRE 6 MESI FA
Nucleare, differenza tra scienza e fede

Nucleare, differenza tra scienza e fede FOTO ANSA

Nucleare sì o no? Messa così è una questione di fede. Netta e ultimativa: con cristo o con satana? E se fosse una questione di scienza? Se l’energia nucleare prodotta in impianti tecnologicamente più sicuri fosse utile e forse necessaria all’abbattimento degli effetti catastrofici dell’uso di fonti fossili per l’energia? Calcolare, studiare, verificare? Oppure non farlo perché la tecnologia stessa ha in sé qualcosa di maligno e ingannevole. Non nominare il nome del nucleare invano, anzi non evocarlo come atto di fede comanda. Oppure provarci perché la scomunica eterna di una tecnologia eterna non dovrebbe essere se la tecnologia è mutata, così almeno secondo scienza. Nel nostro paese la sinistra culturale e politica è per l’atto di fede.

Quali energie finanziare?

La Ue deve decidere quali fonti di energia finanziare allo scopo di raggiungere il calo, il taglio e l’eliminazione delle emissioni scalda Terra entro le tappe del 2030 e poi 2050. Carbone proprio no, petrolio nemmeno. Allora nucleare? Francia ed altri paesi dicono sì al nucleare nel pacchetto delle energie finanziabili. La Germania diceva no ma adesso non lo dice più. L’Italia tanto bene non si sa. La sinistra al governo e fuori è per il nucleare mai, non ci serve ed è bestemmia. Allora sì al gas? La Germania dice sì, la Francia non dice no. L’Italia tanto bene non si sa. La sinistra al governo e fuori ha allevato e cullato infiniti No Tav e guarda con orrore all’idea di estrarre gas dal suolo italiano. Dall’estero no perché fa gasdotti, da casa no perché fa impianti. Quindi sinistra no nuke per fede e no gas per populismo di territorio. Populismo di territorio culto prediletto anche dalla destra: provate a chiedere a Salvini o a Meloni che giustamente sono per il nucleare di nuova generazione, provate a chiedere loro il dove metterebbero l’impianto in Italia. Si zittiranno d’un colpo. 

Tra l’incoscienza bruta di chi vuole le scelte energetiche come voto d’obbedienza ad atto di fede, l’opportunismo sistematico della politica che obbedisce alla sola divinità riconosciuta e omaggiata, la propaganda e l’insolenza civile di massa di chi esige accesso e consumo di ogni energia, però a stringente condizione che venga prodotta senza centrali a carbone, gas, nucleari, senza pale eoliche a turbare il paesaggio, senza distese di pannelli fotovoltaici…Unica concessione della opinione pubblica: se proprio devono esserci, che siano sottratti alla vista e collocati a casa di qualcun altro.