Roberto Martinelli, numero uno dei giornalisti giudiziari, è morto

di Pierluigi Roesler Franz
Pubblicato il 28 Dicembre 2018 - 11:47| Aggiornato il 30 Dicembre 2018 OLTRE 6 MESI FA
Roberto Martinelli, numero dei giornalisti giudiziari, è morto

Roberto Martinelli, numero uno dei giornalisti giudiziari, è morto

ROMA – Roberto Martinelli, il numero uno dei giornalisti giudiziari italiani, si è spento stamattina al Policlinico Gemelli dove era ricoverato da un paio di settimane. Aveva 82 anni.

Avvocato, Martinelli non solo era stato artefice di grandissimi scoop, ma con un lavoro certosino negli ultimi tempi si era occupato delle cause contro i giornalisti: una vera e propria ampia ‘letteratura’ di citazioni civili e querele presentate dai magistrati contro quotidiani e settimanali, con risultati da record. 

“La professione del giornalista è cambiata – diceva Martinelli – Un tempo eravamo noi a rubare le carte. Oggi il pm te le passa e decide lui che cosa devi pubblicare”. E riconoscendo le “colpe” dei giornalisti, puntava il dito contro “l’intimidazione che deriva da certe azioni giudiziarie strumentali”, perché “fa sì che quel che resta della libertà di stampa venga sepolto per sempre”.

Cronista di razza, inviato speciale su tutti i più importanti fatti di cronaca nera e giudiziaria, collega generoso e impareggiabile, per lui il giornalismo era la strada (“molti direttori, una volta ogni tanto, dovrebbero tornare a fare il lavoro delle origini andando per strada a capire la realtà”) ed erano gli scoop, i tantissimi scoop fatti in carriera. Ma anche, più recentemente, una attenzione maniacale agli errori giudiziari condensata nella prefazione del libro ‘Cento volte ingiustizia. Innocenti in manette’ scritto da Benedetto Lattanzi e Valentino Maimone, creatori del sito errorigiudiziari.com.

Strada, scoop e anche inchieste. Lo testimonia ‘Il delitto Moro’ (Rizzoli), libro scritto a quattro mani con Antonio Padellaro e uscito nel 1979, a un anno dal rapimento e dal successivo omicidio del segretario della Dc. Il volume racconta la controstoria del delitto Moro, una vicenda che ha sconvolto gli equilibri politici. Per due mesi Martinelli e Padellaro si sono sostituiti agli inquirenti ripercorrendo tutte le strade del delitto Moro e dando vita a un reportage che narra un Paese sull’orlo della guerra civile.

E’ stato vicedirettore del Corriere della Sera e capo della redazione romana de La Stampa, nonché inviato de “Il Giorno” e collaboratore de “L’Espresso”. È stato anche consigliere dell’INPGI e Presidente onorario del Premio per il giornalismo di inchiesta “Giustizia e verità – Franco Giustolisi”.

I funerali del giornalista si svolgeranno domani sabato 29 dicembre 2018 alle ore 11,30 a Roma nella Cappella del Don Orione in via della Camilluccia 112-120.