Inter: il gran ritorno, 43 punti fra Lazio (44) e Milan (41)

di Renzo Parodi
Pubblicato il 10 Febbraio 2013 - 22:51| Aggiornato il 16 Giugno 2022 OLTRE 6 MESI FA

Inter batte Chievo (3-1, Cassano, Ranocchia, Milito), scavalca in classifica il Milan (43 punti a 41) e si avvicina alla Lazio, terza a quota 44. Un passo avanti, certo. La Beneamata veniva dallo striminzito pari interno col Toro e dalla sconfitta di Siena e la vittoria era l’unica opzione. Missione compiuta, con qualche affanno iniziale e un finale in discesa dopo il 3-1 siglato da Milito.

Anche per colpa delle assenze, Stramaccioni è ancora alla ricerca della formula magica. Stavolta il tecnico ha scelto il 4-3-3 (Zanetti, Ranocchia, Juan Jesus e Nagatomo), col tridente classico (Cassano-Milito-Palacio) e il trio di centrocampo formato da Cambiasso, Kuzmanovic e Gagano. Niente esordio a San Siro per Kovacic, fermato da una distorsione alla caviglia riportata sabato nell’ultimo allenamento. Peccato. Cori della curva nerazzurra contro Balotelli. Prove generali di derby. Tristezza.

I lampi illuminanti di Cassano, il podismo intelligente di Zanetti e Gargano, il senso tattico di Cambiasso, l’esperienza e il fiuto del gol di Milito, al rientro dopo una lunga assenza, quattro turni nei quali l’Inter non ha vinto neppure una volta. Ma anche qualche sbavatura qua e là e un gioco che procede un po’ a strappi.

La difesa ha concesso due occasioni al Chievo nel primo tempo e una è stata trasformata in gol da Luca Rigoni. Eppure la gara si era subito messa in discesa (2’ in gol Cassano su papera di Puggioni, che poi si è ampiamente riscattato negando tre-quattro gol all’Inter).

Ranocchia ha ristabilito il vantaggio dopo il pareggio provvisorio del Chievo e alla lunga la cifra tecnica superiore dell’Inter si è imposta sull’avversaria. Kuzmanovic non bene, macchinoso e impreciso. Da rivedere nel centrocampo a quattro. Il Chievo in trasferta non ha mai pareggiato, tre vittorie e otto sconfitte.

Corini pretende che la sua squadra giochi al calcio e non la vuole arroccata in difesa. Tant’è che il possesso palla delle due squadre si è equivalso. L’Inter gradisce gli spazi larghi, nei quali mette a frutto il talento dei suoi rifinitori. Cassano, delizioso assistman, si esalta quando riesce a mandare in porta i compagni, per lui il gol è un optional.

Si è rivisto in campo Stankovic, all’esordio stagionale. Applauditissimo il serbo, uno dei reduci del triplete. Non giocava dal 2 maggio 2012, a Parma. Anche Alvarez ha avuto il suo momento, subentrando a Milito. Quando tornerà Samuel la difesa ne guadagnerà in esperienza ed equilibrio.

Il calendario impone verifiche immediate e probanti: giovedì il Cluj in Europa League, domenica 17 la Fiorentina al Franchi, la settimana successiva il ritorno di Coppa e domenica 24 il derby col Milan. Dopo questo tour de force ne sapremo di più sulla Beneamata.