Serie A: Magna Juve, Napoli ok. Milan riparte. E Fiorentina, Roma e Inter…

di Renzo Parodi
Pubblicato il 2 Settembre 2013 - 09:25 OLTRE 6 MESI FA

Quell’equilibrio che Mazzarri sta con successo cercando di dare all’Inter. Due vittorie all’esordio, seppure contro avversarie non eccelse (Genoa e Catania) non diradano le nubi ma aprono uno squarcio di sereno nel cielo nerazzurro, ultimamente più nero in verità… La mano dell’allenatore di San Vincenzo è già visibile, l’Inter ha equilibrio, non si consegna quasi mai all’avversaria, e quando riesce a giocare in velocità può fare male. Tra 15-20 giorni Milito dovrebbe essere pronto a rientrare, non sarà subito il Milito dei giorni migliori ma darà respiro a Palacio, che sta tirando la carretta da solo, là davanti, e consentirà al tecnico nuove soluzioni tattiche.

Servirebbero un paio di ritocchi, un centrocasmpista centrale, Cambiasso è in calo, e un esterno veloce. I tifosi fanno voti che si concluda, finalmente, il tormentone fra Moratti e Tohir. Tutto fatto? Mica vero. Le firme non arrivano sull”accordo e vuol dire che non tutti i nodi sono stati sciolti. Il Catania molto ha venduto (Gomes, Lodi) e ora si prepara acedere anche Barrientos. Così si rischia, caro presidente Pulvirenti. Resta ancora un mistero il divorzio dal sg Gasparin, che la scorsa stagione aveva propiziato il miglior piazzamento di sempre del Catania in serie A, ottavo posto.

La Fiorentina si è molto divertita a Marassi, demolendo (5-2) un Genoa di burro. Non ha infierito, la Viola, anzi ha sprecato parecchio nel primo tempo (incredibile l’occasione fallita in società da Gomez e Rossi dopo due minuti di gioco). Poi ha fatto sul serio e alla fine del primo tempo, conduceva già le danze per tre reti a zero. Rossi e Gomez hanno portato a casa una doppietta ciascuno, la loro intesa lievita, il centrocampo è illuminato dal faro di Borja Valero, un campione che si adatta a sgobbare come l’ultimo dei gregari e insomma se la squiadra migliora anche dietro (solito refrain, la difesa non è imperforabile) allora a Firenze canteranno tutto l’anno.

Montella predica ai suoi di giocare divertendosi, i giocatori lo prendono troppo in parola, una volta fatto bottino dalle parti del portiere avversario tendono a guardarsi allo specchio e a dirsi “quanto sono bravo”.., Un difetto al quale Montella dovrà porre rimedio se vorrà vedere la Fiorentina esprimere tutte le sue qualità. Manca la mentalità della grande squadra che colpisce e poi gestisce gara e risultato.

La partita di Genova è rimasta virtualmente viva grazie al generoso secondo tempo di un Genoa messo in campo in maniera discutibile da Liverani che ha impostato per l’intera estate un 4-3-3 per il quale tuttora mancano tutti gli interpreti (Centurion va bene, ma servirebbe un altro attaccante esterno) per poi convertirsi al 4-3-1-2 contro i Viola. Peccato che né Santana, schierato dietro le due punte, né Floro Flores, partner dell’encomiabile Gilardino, che ha giocato per tre, abbiano offerto aiuto alle non eccelse qualità del Grifone.

Anche la difesa dei veterani (Manfredini e Portanova insieme assommano 67 anni di età) ha traballato come una capanna di canne nel mistral e il portiere Perin (20 anni) ci ha messo del suo regalando il primno gol di Rossi, tornato brillante come ai tempi del Parma. Se poi Preziosi desse davvero il via libera a Gilardino in cambio di Borriello (non proprio popolarissimo nello spogliatoio rossoblù per via della sua abitudine a svernare a Milano) facile immaginare la sollevazione della piazza proprio nei quindici giorni che precedono il derby. Voci di corridoio indicano anche in Bertolacci un possibile partente ma a questo punto sarebbe giocoforza reperire un’altra punta e il nome che corre è quello di Hernandez, piace anche al Sassuolo che ha preso Marrone dalla Juve e deve riscattarsi dalla scoppola rimediata in casa dal Livorno.