Madia copia? M5S copia? Copiano tutti: lo si insegna dalla scuola delle tesine

di Riccardo Galli
Pubblicato il 8 Febbraio 2018 - 12:57 OLTRE 6 MESI FA
"Madia copia, M5S copia", copiano tutti: lo si insegna dalla scuola delle tesine

“Madia copia, M5S copia”, copiano tutti: lo si insegna dalla scuola delle tesine

ROMA – Madia copia? M5S copia?…Marianna Madia ministro e nella sua tesi da dottorando in ricerca qualcuno dice che ci sono brani, pezzi, testi di economia del lavoro non di pugno ma di polpastrello del ministro. E di polpastrello sul mouse più che sulla tastiera avrebbero (almeno secondo chi li accusa) lavorato quelli che hanno compilato il programma elettorale di governo niente meno che di M5S: brani, pezzi, testi di economisti, sociologi, interrogazioni parlamentari e testi parlamentari anche non made in M5S, wikipedia a volontà…

Come saggiamente scrive Mattia Feltri (La Stampa) prima di indignarsi (che non se ne può più di indignati) per il “pagliuzzone” della ministra Pd e del brain trust M5S, guardare l’enorme “trave” su cui poggia praticamente tutta la comunicazione. Proprio tutta: comunicazione politica, aziendale, accademica. Per quanti attiene alle scienze umane e sociali ne siamo sicuri: la trave è il cerca, copia, incolla. (Per le scienze fisico-chimico-matematiche non sappiamo, siamo incompetenti, ci limitiamo a sperare sia appena un po’ diverso).

Ora il cerca, copia e incolla non è per sé né vergogna, tanto meno truffa e neanche indizio di ignoranza e impreparazione da parte di chi cerca, copia e incolla. Dipende però da come cerchi, dove cerchi, come e perché copi e, non ultimo, cosa pensi di incollare.

Ora si dà il caso che dal politico di qualsiasi parte, passando per l’ufficio stampa o relazioni sociali di qualsiasi azienda, attraversando i prospetti elaborati negli studi professionali, guardando in contro luce le richieste di finanziamento pubblico o di fondi europei, leggendo gli elaborati di ricercatore universitario, analizzando cioè ciò che la gente scrive quando pensa di scrivere serio, informato e documentato…Sempre si vede che cercare, copiare e incollare non è stato uno strumento per sapere e studiare ma un sostituto-impostore del sapere-studiare.

Si è cominciato tanto tempo fa nella scuola e nell’Università (non diamo sempre addosso al Web, allora non c’era). Si è cominciato con l’idolatria delle tesine, cioè testi brevi, standard, privi di spessore quantitativo e qualitativo la cui presentazione e compilazione esentava dalla fatica dell’approfondimento e soprattutto del ragionar individuale sul tema, questione o problema.

Si è costruita una generazione di diplomati e laureati a misura di tesine (e lo si vede negli standard professionali vertiginosamente calati in tutte le professioni). Poi ci si è messo il web, la Rete. Dove è praticabile un cercare che ti esenta perfino dal sapere e distinguere dove vai a cercare.

E quindi l’attività conoscere-comunicare è diventata per tutti cercare senza criterio alcuno tanta è l’abbondanza del raccattabile, quindi copiare on per documentare ma per fare volume, incollare il trovato e copiato pensando sia…pensiero.

Già, perché non c’è scandalo nel copiare. C’è invece il baratro senza fondo della sopravvenuta inattitudine al pensiero autonomo, quel po’ o tanto di pensiero che ciascuno, dopo aver studiato e riflettuto, può produrre. Politici, assistenti universitari, giovani e meno giovani in carriera, cervelli di M5S o di chi vi pare non è che mai più leggano, ci pensino sopra e poi scrivano dopo aver pensato. Si condonano tutti il pensiero.

Cercano, copiano e incollano non perché imbrogliano ma perché una pagina tutta intera e tutta da soli che abbia un senso non la sanno più scrivere.