Maria Grazia Cucinotta: “Asia Argento? Le donne devono imparare a dire no”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Ottobre 2017 - 10:39 OLTRE 6 MESI FA
cucinotta

Maria Grazia Cucinotta

ROMA – Intervistata dal Corriere della Sera, Maria Grazia Cucinotta racconta di aver conosciuto Harvey Weinstein: “Ha distribuito il film Il postino, ma con me si è comportato in maniera corretta. E mi meraviglio di quanto è accaduto, perché in America, dove ho vissuto a lungo, gli uomini sono terrorizzati dalle denunce e difficilmente si espongono: temono di fare complimenti o avances eccessive e addirittura ci sono quelli che evitano di prendere l’ascensore da soli con una donna!”. E poi dice: “Un uomo che usa il suo potere per abusare di una donna è un vigliacco, un poveraccio impotente e neanche la castrazione chimica servirebbe, tanto là sotto non ha niente da castrare. Ma le donne devono imparare a dire dei no“.

E ancora: “Queste storie avvengono ovunque, in tutti gli ambienti lavorativi, e soprattutto in Italia dove non esistono leggi che tutelino seriamente il mondo femminile dai soprusi maschili. Una mia amica, per esempio, ha dovuto ripetere tante volte un esame all’università perché non cedeva alle voglie del professore: certi individui mi fanno proprio pena, il loro cervello basso prevale su quello alto. Ma succede persino agli uomini di essere molestati da altri uomini, occorre avere il coraggio di denunciare subito e non aspettare vent’anni, altrimenti a che serve? A meno che – aggiunge – non ti piaccia la persona che ti corteggia, e questa è un’altra questione. Insomma, in queste vicende non si sa mai dove finisce il gossip e dove inizia la storia vera”.

Di sicuro la Cucinotta ha “detto tanti no, non sono mai stata obbligata a fare cose che non volevo e non sono mai morta. Avevo solo 19 anni quando un famoso fotografo voleva spogliarmi e ritrarmi a tutti i costi nuda, mi rifiutai e lui, con tono dispregiativo, sentenziò: Tu puoi solo servire ai tavoli. Be’, mi spiace per lui, ma non ho mai dovuto fare la cameriera. E non è vero che potevo permettermi di rifiutare compromessi: sono partita da Messina con 600 mila lire in tasca, guadagnate facendo la commessa in un negozio di antifurti. Certo, ci vuole carattere e soprattutto non fissarsi su certi obiettivi, altrimenti sei una perdente: io diversifico, faccio regia, produzione, volontariato…”.