BERGAMO – All’Università di Bergamo arriva il doppio tesserino per studenti e studentesse transessuali. L’iniziativa lanciata a luglio e messa in pratica solo ora è stata promossa dalla Consulta degli Studenti. Come spiega Rita Pescatore, l’iniziativa
“Nasce dalla volontà di rendere effettivo il diritto allo studio per i ragazzi e le ragazze del nostro polo universitario che stanno affrontanto un percorso di rettificazione del proprio sesso anagrafico. Troppe volte Studenti e Studentesse transessuali sono soggetti a situazioni di disagio nel loro percorso universitario: il doppio tesserino vuole essere un primo importantissimo passo verso l’affermazione del diritto alla libera espressione della proprio personalità”.
Nel concreto accadrà che gli studenti e le studentesse trans saranno dotati di un secondo tesserino che verrà dato loro nel momento dell’iscrizione, in cui c’è scritto il nuovo nome del soggetto e la fotografia del suo attuale aspetto. Il secondo badge ricoprirà le stesse funzioni di quello standard e potrà essere utilizzato in mensa, in biblioteca per sostenere gli esami.
L’interessato verrà chiamato con il nome anagrafico ma potrà essere identificato anche nel suo aspetto acquisito. Ciò eviterà situazioni spiacevoli. Per la professoressa Barbara Pezzini
“E’ un’iniziativa che raccoglie la sfida dell’uguaglianza, di ragionare e impegnarsi per l’equità di trattamento. L’Unibg deve essere orgogliosa che un tale percorso sia nato proprio dagli studenti. Il servizio del doppio tesserino è attivo in Università dall’anno accademico in corso. Sia che si presenti un caso sia che se ne presentino cento, la cosa non cambia; non mancheranno occasioni per fornire dati in merito ma la rilevanza del progetto non varia nella maniera più assoluta”.
Anche la professoressa Stefania Pellicano, Presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Bergamo, riconosce il merito dell’iniziativa:
“Quello dell’Unibg è un grande passo che può essere considerato pionieristico rispetto al tentativo di creare una nuova mentalità, una nuova ideologia sulla transessualità soprattutto tra i giovani”.
Secondo l’esponente di “Bergamo contro l’omofobia” Elisa Radesca infine,
“Bergamo spesso viene considerata una terra ostile alle tematiche LGBT. Che l’Unibg sia un’esempio per le altre università e per gli organi regionali e nazionali”.
Non da tutti gli studenti, almeno stando alle reazioni sui social network, questa scelta è stata apprezzata: l’obiezione più diffusa è che il doppio tesserino non sia veramente una priorità. Gli ideatori però ribattono spiegando che per l’università si tratta di un costo davvero irrisorio, che corrisponde solo al dover stampare qualche tesserino in più.