Marino, dove dalle fontane esce il vino: le immagini della sagra lunga 500 anni

Pubblicato il 5 Ottobre 2010 - 10:53 OLTRE 6 MESI FA

Anche quest’anno a Marino Laziale, il 3 ed il 4 di ottobre, dalle fontane non è uscita l’acqua, bensì il vino. Non un vino qualsiasi, ma il vino buono prodotto dalle vigne e dai vitigni locali: accade ogni anno solo la prima domenica di ottobre, il giorno della Sagra, ed il lunedì successivo, il giorno della “Sagretta” o “Sagra dei marinesi”.

L’evento accoglie un pubblico di ogni età e proveniente da ogni parte del mondo, lingue diverse si mescolano nella folla, e la festa sembra piacere in modo particolare ai giovani che,  pur di raggiungere la mèta, si sono imbarcati su treni affollatissimi prima di riversarsi a frotte nelle stradine del paese.

La Sagra, benché istituita ufficialmente 1925 per iniziativa del poeta Leone Ciprelli,  ha radici che affondano nel lontano 1571, quando il principe e signore dell’allora feudo papale Marcantonio Colonna, ritornato vittorioso dalla battaglia di Lepanto condotta con successo dalla Santa Alleanza contro l’impero Ottomano, diede ordine che l’evento venisse festeggiato ogni anno facendo stillare vino invece che acqua dalle fontane del posto.

Oggi, come in passato, si celebra la ricorrenza con tanto di corteo storico folto di sbandieratori e figuranti, ben 400 in questa edizione del 2010 e per la maggior parte originari di Marino, abbigliati con vestiti dell’epoca riprodotti sulla base di antichi disegni e descrizioni reperiti su manoscritti gelosamente custoditi da alcuni discendenti di famiglie dell’antica aristocrazia romana i quali li hanno messi a disposizione di persone del luogo volenterose di recuperare tradizioni e memoria storica e che, attraverso la manifestazione popolare della festa di paese, hanno fatto conoscere, tanto agli stranieri quanto ai locali, pittoreschi dettagli di un pezzo di storia della nostra penisola.

I festeggiamenti coincidono con la festa religiosa, omaggio alla Madonna del Rosario protettrice della vittoriosa spedizione militare contro i Mori che culmina, dopo la messa solenne nella Basilica di San Barnaba celebrata alla presenza delle autorità civili e militari, nella processione durante la quale i membri della Confraternita del Santissimo Rosario portano a spalla per le vie del centro storico la statua lignea della Madonna appoggiata su una pesante macchina processionale mentre i membri delle altre confraternite portano in processione due grandi arazzi seicenteschi e altri oggetti fatti tra il sei ed il settecento.

La raffigurazione della Madonna nello Stendardo di Lepanto è ancora oggi conservata nella Cattedrale di Gaeta dove proprio Marcantonio Colonna  la depositò al momento del suo sbarco.