Torino, primarie Pd. Finora 3 candidati, in dubbio Fassino

Pubblicato il 15 Dicembre 2010 - 22:13 OLTRE 6 MESI FA

Che si facciano o meno, le primarie del Pd per la candidatura a sindaco hanno già tre candidati, Giorgio Ardito, Davide Gariglio e, da oggi, anche Roberto Placido, vicepresidente del consiglio regionale del Piemonte. Non ha invece ancora deciso di ufficializzare la sua candidatura Piero Fassino, il grande assente all’assemblea provinciale al Teatro Concordia di Venaria.

L’ex ministro oggi è infatti rimasto a Roma per seguire l’importante attività parlamentare il giorno dopo la mancata sfiducia al governo. E’ però presumibile che tale decisione venga presa a breve anche in considerazione dell’accoglienza trovata da Fassino in città e tra gli iscritti nel corso dei molti incontri tenuti in provincia e in Piemonte in questi ultimi giorni. Fassino aveva condizionato la sua scesa in campo al fatto che il partito avesse su di lui una posizione unitaria.

Invece è cominciato il balletto dei candidati (potrebbero aggiungersi prima del fine settimana anche le candidature di Mauro Marino e da Roberto Tricarico) con il quale comunque Fassino dovrà confrontarsi. Dal canto suo Placido oggi ha presentato la sua candidatura in quanto convinto dell’utilità delle primarie, come strumento di democrazia interna al partito.

Forte degli oltre 11 mila voti ottenuti alle ultime regionali (che ne hanno fatto il secondo più votato del partito nel collegio e il primo assoluto su Torino, dove ha raccolto circa 7.400 voti), Placido partecipa alla discussione sulle regole intorno alle primarie, oggetto dell’ assemblea di questa sera, dicendo sì alle candidature supportate con 700 firme raccolte fra gli iscritti.

Ma non è contrario alla raccolta delle firme fra i cittadini. ”In questo secondo caso però – dice – il numero di firme dovrà essere aumentato in percentuale congrua, visto che la base di partenza non sarebbero più le 3.500 tessere del Pd torinese, bensiìuna platea elettorale di circa 700 mila persone”.

Ulteriori dettagli, proprio sulle regole, alla luce anche dell’ ordine del giorno di Stefano Esposito che sostiene che le primarie debbano svolgersi all’interno del Pd (e non internamente alla coalizione) si avranno domani con la direzione regionale.