Svastica Spalato, da porte chiuse a esclusioni: rischi Croazia

La foto è stata scattata da Silvia Scotti di Radio Capital
La foto è stata scattata da Silvia Scotti di Radio Capital

SPALATO, CROAZIA – Da un’altra serie di partite a porte chiuse, fino all’esclusione dalle competizioni europee: e’ quanto rischia la Croazia, dopo la comparsa di una svastica disegnata sul campo di Spalato durante la partita con l’Italia, secondo il regolamento Uefa. E’ infatti l’articolo 14 a regolare le sanzioni per ‘comportamenti razzisti, discriminatori o di propaganda”. 

Le sanzioni cominciano con la parziale chiusura di settori dello stadio, per passare alla chiusura totale in caso di recidiva, e se si va anche oltre – come nel caso di ieri – si va dalla squalifica del campo alla sconfitta a tavolino, alla penalizzazione e, come extrema ratio, all’esclusione dalle competizioni.

Il governo croato ha oggi direttamente accusato gli “organizzatori della partita di ieri” tra Italia e Croazia, dunque la Federcalcio croata (Hns) “di negligenza” per aver “omesso di fare tutto il necessario per impedire l’incidente” con la svastica disegnata sull’erba. In una nota in cui “condanna nel modo più deciso” la svastica sullo stadio, il governo croato esprime anche “insoddisfazione per la negligenza dimostrata dagli organizzatori della partita”. “Questo atto ha arrecato un’enorme vergogna ed ha danneggiato la reputazione della Croazia le cui istituzioni si adoperano fermamente per i valori democratici, europei ed antifascisti”, conclude la nota del governo croato.

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