Il Putin pio con la candela rossa in mano e il segno della croce, nella notte della Pasqua ortodossa, è stata francamente l’immagine più choccante, farlocca e ipocrita che si potesse immaginare.
Lui, Putin, impettito e devoto nella cattedrale (deserta) di Mosca. Il diavolo e l’acqua santa. Vladimiro l’orante, Cirillo il celebrante. Nella oscurità della chiesa di Cristo Salvatore, a fare da compiacente sottofondo, per lo zar e il patriarca, il ronzio delle telecamere di regime – “con le man giunte e gli occhi al cielo supini “ – ad immortalare la paraculata e divulgarla alle anime belle.
Anche quelle di casa nostra. Come si è visto l’altra sera su Retequattro con il patetico monologo – collegata indiretta da Mosca – di Maria Zacharova, portavoce del ministro degli Esteri russo Serghey Lazarov. Che ha assicurato, senza rossori, “che gli Ucraini fanno di tutto “per non fare uscire i civili da Azovstal”.
“È la tattica dello scudo umano usata da Zelensky” dice la propaganda di Putin
Niente di strano. È la propaganda di guerra. Ma detto questo sarà utile aggiungere due o tre particolari sul video furbacchione e opportunista dello zar.
1. IL MONACO ISPIRATORE DI PUTIN
Putin non fa niente a caso. Si è ispirato al mistico Rasputin (1869-1916), il potente e dissoluto consigliere dei Romanov. Ma oggi il nuovo Rasputin è il monaco Tikhom, subdolo fomentatore di ostilità e guida spirituale di Vladimiro. Che gli sta addosso chiedendogli di fronteggiare con maggiore vigore “l’Anticristo occidentale “. Dietro alla guerra in Ucraina c’è l’ombra del monaco.
2. L’OMELIA DI CIRILLO
Kirill,il patriarca di Mosca, è molto ascoltato da Putin. Da quando gli ha detto – ai primi di marzo – che “è giusta la guerra in Ucraina” – Vladimiro tira dritto, fregandosene( almeno a parole) di tutto. Papa Francesco gli ha inviato una lettera che inizia con “Caro fratello” e poi auspica che “lo Spirito Santo possa trasformare i nostri cuori e renderci veri operatori di pace, specialmente per l’Ucraina dilaniata dalla guerra”.
Il Papa e il patriarca avrebbero dovuto incontrarsi a giugno a Gerusalemme ma l’incontro è saltato giorni fa, su consiglio della diplomazia vaticana, “perché avrebbe creato confusione “. Lo ha rivelato il Papa stesso in una intervista al quotidiano argentino La Nacion.
3. MOSCA LA TERZA ROMA
Il nuovo Rasputin avrebbe inculcato a Putin il mito di Mosca quale terza Roma dopo la caduta di Costantinopoli (capitale dell’impero Romano d’Oriente) nel 1453 ad opera dei Turchi Ottomani. E poi i Turchi dilagarono arrivando in Serbia, in Bosnia, fino a Otranto (Lecce). La tentazione dunque è forte e nota. Al Pontificio Istituto orientale se ne discute già. Tikton è là mentre grigia del mondo monastico russo. Se Putin continuare ad dare retta al fratacchione integralista sarà dura fermarlo.