Le note spese dei politici inglesi/ Interviene Scotland Yard a caccia della talpa che ha svelato i vizi dei ministri

Giancarlo Usai (Scuola Superiore di Giornalismo Luiss)
Pubblicato il 9 Maggio 2009 - 15:51 OLTRE 6 MESI FA

Una talpa nel Parlamento inglese. La Camera dei Comuni è dovuta ricorrere alla polizia per iniziare la caccia all’uomo che ha svelato pubblicamente i misteri delle spese dei ministri del governo Brown. Violazione delle procedure interne, attacco alla privacy dei politici, queste le motivazioni ufficiali sull’apertura dell’inchiesta.

Secondo il laburista Stuart Bell, componente della commissione responsabile per la pubblicazione delle spese di tutti i parlamentari, un cd contenente i dettagli più imbarazzanti sarebbe stato offerto ai giornali per una ricompensa di 300mila sterline. Lo riferisce il Guardian, attaccando indirettamente il concorrente Telegraph, l’unico quotidiano ad aver sbattuto in prima pagina le anticipazioni, oltre che ad aver riservato allo scandalo numerosi articoli interni.

E se c’è incertezza sull’identità dell’informatore, anche se i sospetti della stampa britannica cadono su qualche importante uomo d’affari della City che avrebbe particolari rapporti d’amicizia con esponenti dell’esecutivo, sono invece ormai pubblici alcuni punti delle note spese tra i più sorprendenti. I contribuenti hanno così scoperto di aver aiutato Gordon Brown nel pagare i servizi di pulizia domestica per la propria abitazione. O anche che hanno rimborsato delle imposte locali al ministro della Giustizia Jack Straw, che non erano neanche state versate.

La commissione della Camera dei Comuni che ha reso noto il ricorso a Scotland Yard ha anche fatto sapere che le ricerche della talpa sono partite quando, lo scorso anno, si era saputo che il ministro dell’Interno Jacqui Smith si era fatta rimborsare le spese per l’acquisto, da parte del marito, di alcuni film per soli adulti. Va intanto all’attacco David Cameron: «Capisco la rabbia degli elettori. Abbiamo bisogno di un cambiamento, i ministri devono spiegare pubblicamente il loro comportamento».