Migranti: dirottare gli sbarchi di chi arriva dalla Libia su Tunisia, Algeria, Marocco. L’intesa di Malta

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Settembre 2019 - 11:52 OLTRE 6 MESI FA
Migranti, Tunisia, marocco e Algeria nella "rotazione" degli sbarchi

Migranti sbarcano da una nave Ong (Ansa)

ROMA – Tunisia, Algeria, Marocco. Sono questi i paesi al momento che saranno inseriti nell’elenco delle nazioni di provenienza dei flussi migratori a esser definiti “sicuri”. Per consentire i rimpatri dei migranti che, partiti dalla Libia, non hanno le carte in regola per ottenere l’asilo in Europa. E’ uno dei punti qualificanti dell’accordo di Malta. Accordo con cui l’Unione europea prova a rimodellare la sua politica migratoria.

Paesi sicuri

L’intesa su questo punto scommette sulla sicurezza di questi paesi per togliere l’alibi della persecuzione ai migranti cosiddetti “economici” richiedenti asilo. Intesa sperabilmente condivisa a monte (l’accoglienza) dalla disponibilità dei paesi membri Ue ad accettare una quota dei migranti sbarcati nel confine sud dell’Europa. E, appunto, a valle, con il coinvolgimento dei paesi nordafricani che, anche tramite incentivi e facilitazioni, si riprenderanno in carico i connazionali migranti senza speranza di ricevere lo status di profugo.

Rotazione degli sbarchi

L’obiettivo è ottenere una rosa più ampia di paesi candidati alla “rotazione” degli sbarchi. “Per questo – segnala Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera – nei prossimi giorni saranno siglati patti bilaterali che, in cambio di progetti di sviluppo e aiuti economici, dovrebbero spingere i governi nordafricani ad accettare la riammissione dei propri cittadini con procedure più veloci.

“Non è ancora la soluzione definitiva ma sicuramente è una svolta, un significativo passo avanti”: lo ha detto all’ANSA il premier Giuseppe Conte, a margine dell’assemblea generale dell’Onu, commentando l’accordo raggiunto a Malta da alcuni Paesi europei. A Salvini, che denuncia “l’accordo del piffero”, Conte risponde soave, invitandolo a non abbandonarsi alla gelosia e all’invidia. (fonti Ansa, Corriere della Sera)