Russia, Medvedev e gli alieni: fuorionda studiati da Putin per farlo fuori?

Pubblicato il 10 Dicembre 2012 - 20:50 OLTRE 6 MESI FA
Vladimir Putin e Dmitri Medvedev (Foto Lapresse)

MOSCA – Alieni e giudizi lapidari su Vladimir Putin sono stati fuorionda involontari o nascondono un desiderio del Cremlino di far fuori il premier Dmitri Medvedev? Lecito chiederselo dopo la serie di incidenti capitati al numero due di Mosca.

Venerdì 7 dicembre alcune frasi scappate a Medvedev dopo un’intervista a cinque televisioni russe sono finite su YouTube con l’aiuto dell’emittente in lingue inglese, e filo-governativa, Russia Today.

La direttrice Margarita Simonian si è difesa sostenendo di aver ritrasmesso in diretta su YouTube le immagini fornite dalla tv di Stato, che poi si sono rimpallate la responsabilità. In ogni caso ”L’intervista del premier è finita con uno scandalo”, come titola il quotidiano Kommersant. Non solo per aver definito Putin un ritardatario. O per aver evocato, pur tra il serio e il faceto, cartelline segrete sui marziani consegnate al leader del Cremlino insieme alla ben più seria valigetta nucleare. Ma anche per aver definito ”kozli” (letteralmente caproni, nel senso di fessi, stupidi) gli investigatori che fanno perquisizioni inutili all’alba.

Ne è seguito uno scontro senza precedenti con il comitato d’indagine. L’indomani infatti il portavoce degli investigatori Vladimir Markin ha risposto per le rime a Medvedev con una nota sul sito web: ”E’ molto sorprendente sentire commenti che non solo insultano il comitato investigativo russo, ma mettono in discussione l’autorevolezza di tutte le forze dell’ordine del Paese”.

Secondo un retroscena raccontato dal quotidiano Izvestia, la portavoce di Medvedev, Natalia Timakova, avrebbe inutilmente telefonato a Markin per chiedere di rimuovere il commento e solo una conversazione a più alto livello avrebbe fatto scomparire la nota. Ma parlando con il Kommersant, Markin non ha rinnegato le sue parole: farlo, ha spiegato, significherebbe riconoscere l’illegittimità dell’operato degli investigatori. I media ipotizzano che Markin, pur essendo un generale, non avrebbe potuto spingersi così oltre senza l’appoggio del Cremlino.

”Questo scambio di gentilezze è il momento culminante nella campagna organizzata contro il premier”, spiega al quotidiano Novie Izvestia il politologo liberale Andrei Piontkovski. ”Di tanto in tanto mettono Medvedev in qualche situazione stupida, ma ciò che è avvenuto venerdì è senza precedenti: prima la fuga di parole, poi la diffusione su Russia Today, che è il portavoce del Cremlino. Quindi un rappresentante ufficiale del comitato investigativo dichiara audacemente che sono stati insultati tutti i funzionari del comitato investigativo: se questa non è una campagna per screditare Medvedev, allora cos’è?”, si chiede, profetizzando che si stia preparando ”l’opinione pubblica per le dimissioni del premier”.

Negli ultimi tempi, tra l’altro, Putin ha tirato le orecchie più volte al governo e ad alcuni suoi ministri, silurando anche quello della difesa dopo un’inchiesta per presunte truffe legate al suo entourage. Alcuni analisti, evocando guerre sempre più dure tra gruppi di interesse rivali, soprattutto su energia e privatizzazioni, prevedono che Medvedev durerà al massimo sino alla primavera. Inutile quindi anche il suo goffo tentativo di difendere in tv le leggi-bavaglio di Putin, allontanandosi dalla sua immagine tradizionalmente più liberale per allinearsi al leader del Cremlino.