Spagna, corrida addio in Catalogna?

Pubblicato il 23 Novembre 2009 - 20:55 OLTRE 6 MESI FA

Potrebbe avere le settimane contate in Catalogna quella che per secoli è stata una grande istituzione spagnola, la corrida: il parlamento regionale dovrebbe esaminare verso metà dicembre una iniziativa popolare abolizionista già firmata da 180.000 persone.

L’ufficio di presidenza del “Parlament” dovrà decidere il 7 dicembre se sottoporre subito alla plenaria, probabilmente il 15, il progetto, o se rinviare a dopo le feste di fine anno.

Ma già le due lobby, animalisti da un lato, “taurini” dall’altro, scrive il quotidiano Publico, si sono scatenate ai piani alti della politica a Barcellona, e fra i due campi non c’è possibilità di compromesso perchè «quella che per gli uni è un’arte per gli altri è un crimine». La posta in gioco è notevole per i due campi: se l’iniziativa andasse in porto la Catalogna diventerebbe la prima regione spagnola ad abolire la corrida.

Un atto ad alta valenza simbolica, positiva o negativa, per i due campi. In realtà in Catalogna la “fiesta” taurina con morte di toro si è già quasi estinta: viene praticata ormai solo a Barcellona nell’arena “La Monumental”.

Ma per la Spagna rimane un pezzo di storia, e probabilmente di cultura e identità nazionale. Forse proprio per questo è in Catalogna – dove indipendentismo e nazionalismo catalano sono forti – che l’opposizione si è fatta più pericolosa, in parte spinta dai nazionalisti in chiave anti-spagnola.

Sull’iniziativa della “Plataforma Prou!” (Basta! in catalano) la politica locale si è spaccata. Gli indipendentisti repubblicani di sinistra di Erc (21 deputati regionali su 135) e i loro alleati ecologisti di Ivc (12). Contro, il Partido Popular (14) e Ciutadans (3), mentre i due partiti più importanti, i socialisti del Psc (37) e i nazionalisti moderati di Ciu (48), divisi, hanno dato libertà di voto ai loro deputati.

Ma secondo Publico il capogruppo socialista David Perez rischia di svolgere un “ruolo chiave” nella vicenda: è per il “no” e potrebbe contribuire all’adozione di un emendamento preliminare di rigetto dell’iniziativa.

Intanto gli animalisti mettono in campo le star che da tutto il mondo hanno annunciato il loro sostegno, dalla sex symbol francese degli anni 60 Brigitte Bardot a quella americana degli anni 90 Pamela Anderson.

I sostenitori della corrida, invece, pensano di mandare a parlare con i deputati il più famoso e temerario torero del momento, Josè Tomas, trionfatore delle ultime corride della Monumental, portato in trionfo attraverso la Puerta Grande dalla folla in delirio in settembre.