ROMA – Il no della Germania agli eurobond è netto, e viene confermato dal ministro degli Esteri Guido Westerwelle: “No agli eurobond neanche sul lungo periodo”.
In un’intervista alla Stampa nel giorno delle consultazioni governative italo-tedesche a Roma, Westerwelle sottolinea che ”quello che è stato concordato nell’Unione europea resta valido. L’aspetto decisivo è riconquistare quanto prima la fiducia dei cittadini e dei mercati nella capacità d’azione dell’Europa. Per noi è importante, per ragioni politiche ma anche costituzionali, che tutti gli ulteriori passi per uscire dalla crisi avvengano col pieno coinvolgimento dei governi nazionali, così come dei parlamenti. L’Europa tutta vince se ci lasciamo alle spalle la crisi del debito in modo durevole”.
La strategia giusta, secondo Westerwelle, consiste in ”Solidità nelle finanze pubbliche, crescita attraverso la competitività e solidarietà coi nostri partner”. Il ministro sottolinea che per la Germania ”è importante collaborare con gli altri alla pari” e l’Italia in questo ”occupa un posto di primo piano”.
L’Italia, prosegue, ha ”un’industria diversificata, moderna e competitiva, ha grandi capacità economiche che può mettere a frutto, prime tra tutte le sue numerose piccole e medie imprese creative e altamente specializzate. Nell’era della globalizzazione dobbiamo affrontare una dura concorrenza internazionale. Per questo le riforme sono un compito permanente, in Germania, in Italia e ovunque nella Ue”.
L’Italia è un ”partner chiave” non solo per il superamento della crisi del debito, ma anche su altri fronti: ”l’approvvigionamento energetico ecologico e finanziariamente sostenibile, la difesa dell’ambiente e la lotta contro il cambiamento climatico”.