ROMA – Il sasso l’aveva lanciato Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato e intenso utilizzatore di Twitter:
“Viaggio a Berlino su immigrazione o per vedere Champions? Mentre arrivano 14 barconi in Italia. Vergogna”.
Poi sulla storia è saltato Fabrizio De Feo che, sul Giornale, ha elaborato:
Mentre “il Barcellona porta a casa la Coppa, sugli spalti restano con l’amaro in bocca diversi politici italiani accorsi in Germania come semplici tifosi per sostenere la squadra (lo Juventus Club Montecitorio ha affittato, a proprie spese, un charter).
In tribuna ci sono anche due ministri italiani: quello degli Esteri, Paolo Gentiloni, e quello dell’Interno, Angelino Alfano. Con loro, tra gli ospiti istituzionali accompagnati dall’ambasciatore d’Italia a Berlino Pietro Benassi, il sindaco di Torino, Piero Fassino, e il presidente del Coni, Giovanni Malagò”.
Sul viaggio a Berlino di Alfano e Gentiloni aveva messo il cappello Matteo Renzi fin da quasi un mese prima, il 17 maggio, sempre un po’ ganassa:
“Per un tifoso della Fiorentina fa male, ma sono contento per il calcio italiano. A Berlino ci mando il ministro degli Esteri e quello degli Interni che sono tutti e due juventini sfegatati”.
Chiosa Fabrizio De Feo:
“La presenza dei due ministri, nei giorni caldi dello scandalo «Mafia Capitale», dell’indagine sul sottosegretario Ncd, Giuseppe Castiglione e mentre una nuova, incontrollata ondata di sbarchi investe l’Italia, non passa inosservata. Tanto più che nelle stesse ore si diffonde la notizia della presenza del ministro della Difesa britannico Michael Fallon sulla nave della Royal Navy HMS Bulwark, intervenuta al largo delle coste libiche per soccorrere 14 imbarcazioni alla deriva con migliaia di migranti (tutti poi puntualmente portati sulle nostre coste).
La miccia polemica viene accesa da Maurizio Gasparri. «Viaggio a Berlino su immigrazione o per vedere Champions? Mentre arrivano 14 barconi in Italia. Vergogna», scrive su Twitter il vicepresidente del Senato.
Alfano ha effettivamente un appuntamento mattutino, a mezzogiorno di sabato, a Stoccarda: un trilaterale con il collega tedesco, Thomas de Maiziere, e quello francese, Bernard Cazeneuve. Un incontro preparatorio in vista del Consiglio Giustizia e Affari Interni in programma a Lussemburgo il 15 e 16 giugno sui temi migratori e sulla lotta al terrorismo. Un vertice alla fine del quale il titolare del Viminale decide di coprire i 500 chilometri di distanza tra Stoccarda e Berlino per approdare all’Olympiastadion. Spostamento di cui non è ancora possibile sapere se sia avvenuto o meno con un aereo di Stato, visto che l’elenco dei voli effettuati a giugno dal 31esimo Stormo (esclusi quelli relativi al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio, ai presidenti di Camera e Senato e al presidente della Corte Costituzionale) è disponibile soltanto dai primi di luglio.
Sulle tribune sono presenti, come semplici tifosi, il vicepresidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani – «A Berlino per gridare fino alla fine forza Juventus!» -, i senatori di Forza Italia, Altero Matteoli e Maria Rizzotti, il presidente della Commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia“.