Basi aeree chiuse, solo 3 porti per la Marina: Difesa, i tagli ci sono e si vedranno

Pubblicato il 9 Luglio 2012 - 11:01 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Chiusa la base aeronautica di Trapani, quella di Piacenza sarà chiusa entro il 2015; soli tre porti verranno utilizzati come basi per la marina militare, tutti gli altri verranno chiusi o convertiti; poi meno aerei, meno navi, meno jet, meno brigate dell’esercito: i tagli al comparto Difesa della “spending review” ci sono e iniziano a vedersi. Molti avevano pensato che alla fine esercito, marina, aeronautica non sarebbero state toccate dalla mannaia sulle spese del governo Monti e invece pare proprio che i tagli ci saranno e diminuiranno di un terzo le strutture di comando.

La “spending review” prevede il taglio di 100 milioni quest’anno, 500 milioni per il 2013 e altri 500 per il 2014, a cui vanno aggiunti i risparmi derivanti dalla cessione di tutti gli immobili della Difesa al fondo del Demanio e dalla decurtazione del 10% del personale. Il precedente governo aveva previsto una riduzione di 1,5 miliardi nel 2012, 700 milioni nel 2013 e 800 nel 2014.

E allora ecco i tagli, divisi per comparto:

Aeronatica militare. Tutte le forze verranno concentrate in tre basi al sud (Amendola, Grottaglie e Gioia del Colle) e tre al centro-nord (Grosseto, Istrana, Ghedi). Tutte le altre basi verranno chiuse. A partire dall’aeroporto militare di Trapani, che oggi è ancora sede di uno stormo, che sarà ridimensionata a base virtuale: senza aerei fissi di stanza, ma pronta a tornare in prima linea in caso di emergenza, come fu al tempo della guerra in Libia. Entro il 2015, ma forse anche prima viste le decisioni sui tagli, anche la base di Piacenza sarà chiusa e i velivoli concentrati nelle basi restanti.

Marina. La parola d’ordine è anche qui: meno porti e meno navi. La flotta sarà diminuita da 165 a 137 navi, concentrando le forze della squadra navale su tre soli porti: La Spezia, Taranto e Augusta. Anche la componente aerea si restringerà: al posto di 30 aerei a decollo verticale Harrier, di stanza a Grottaglie, e imbarcabili sulle portaerei “Garibaldi” o “Cavour”, lo stormo di piloti di Marina dovrà fare affidamento su 15 Jsf.

Esercito. La dieta prevedere la chiusura di 2 brigate operative su 11: probabile lo smantellamento dell’ultima brigata corazzata, la “Ariete”, travolta dalla fine della Guerra Fredda, e dell’unica brigata aeromobile, la “Friuli”, che verrà fusa con la brigata paracadutisti “Folgore” per dare vita assieme a una divisione pronta per impieghi all’estero.