Beppe Grillo a San Giovanni. Renzi a Firenze, Berlusconi a Milano. La diretta

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Maggio 2014 - 19:36| Aggiornato il 24 Maggio 2014 OLTRE 6 MESI FA
Matteo Renzi, Beppe Grillo, Silvio Berlusconi

Matteo Renzi, Beppe Grillo, Silvio Berlusconi (Foto Ansa)

ROMA – Ultimo giorno di campagna elettorale, ultimo giorno di comizi. Il 23 maggio, anti-vigilia delle elezioni comunali ed europee è il giorno delle piazze-simbolo a caccia del voto degli indecisi. Beppe Grillo è tornato in Piazza San Giovanni a Roma, per bissare il boom-day delle politiche 2013, quando urlò l’ormai storico “Arrendetevi!“. E secondo i dati della Questura di Roma ci è riuscito, sono 150 mila le persone accorse per sentirlo. Matteo Renzi invece è tornato nella sua Firenze, a piazza della Signoria, luogo simbolo del buon governo. Silvio Berlusconi, fa il tutto esaurito nella sua Milano.

Il leader di Forza Italia è stato accolto da una standing ovation al suo arrivo nella sala congressi della Provincia di Milano. Il pubblico stipatissimo si è alzato in piedi ed ha acclamato: ‘Silvio, Silvio’. Sempre secondo dati della Questura, quella meneghina, i 530 posti dell’auditorium non sono bastati a contenere le centinaia di simpatizzanti accorsi. La Questura è stata costretta a vietare gli accessi per ragioni di sicurezza dopo che la sala dell’auditorium ha raggiunto la sua capienza massima.

Anche il premier Matteo Renzi è rientrato nella città natale. Dopo aver rivendicato in conferenza stampa l’azione del governo nel suo “giro d’Italia in #80 giorni” sarà sul palco di piazza della Signoria a Firenze, al fianco del sindaco reggente Dario Nardella. La scelta non è casuale: nelle scorse settimane la piazza era stata oggetto di polemiche poiché rientrava nel novero dei siti off-limits per le manifestazioni elettorali. Ma la giunta Nardella il 13 maggio ha concesso una deroga che a molti è sembrata un’auto-indulgenza. La storica piazza dove fu giustiziato e messo al rogo Savonarola è infatti un concentrato di simboli del buon governo in essa contenuti: Palazzo Vecchio, la Loggia dei Lanzi, la fontana del Nettuno e il David di Michelangelo. Nonché luogo di massima visibilità mediatica.

Scelta simbolica anche quella del leader Cinque Stelle, che è tornato nella piazza in cui fece il boom. Dopo essere riuscito a trasformare il voto continentale in un voto politico, “un referendum sull’esecutivo” per dirla alla Berlusconi che agita il suo stesso spauracchio, Grillo annuncia un nuovo scoppio: “Ci dicevano che eravamo l’antipolitica e poi hanno cominciato a stupirsi: si sono stupiti che abbiamo preso il 25% e vedrete ora si stupiranno ancora di più il 26 maggio”. E su Matteo Renzi: “Mi fa pena questo ragazzo, ieri era a Piazza del Popolo senza il Popolo“. Salvo poi rievocare stanche metafore con varianti improbabili: “Apriremo l’Europarlamento come una scatoletta di wurstel“. L’anno scorso era di tonno.