Berlusconi “affidato in prova ai servizi sociali”: vigilerà Severina Panarello

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Aprile 2014 - 09:32 OLTRE 6 MESI FA
Berlusconi "affidato in prova ai servizi sociali": vigilerà Severina Panarello

Berlusconi “affidato in prova ai servizi sociali”: vigilerà Severina Panarello

ROMA – Berlusconi “affidato in prova ai servizi sociali”: vigilerà Severina Panarello. Tecnicamente, il condannato Berlusconi diventerà un “affidato in prova ai servizi sociali” se questa sera il Tribunale di Sorveglianza di Milano deciderà (ha tempo 5 giorni) per la pena alternativa scartando l’ipotesi più restrittiva degli arresti domiciliari. Il Tribunale dovrà cioè rispondere sì al rapporto fornito dall’Uepe (Ufficio per l’esecuzione penale esterna), il documento che programma il percorso riabilitativo, il progetto di “giustizia riparativa” attraverso il lavoro di assistenza presso un centro anziani.

Di fatto Berlusconi, sotto l’occhio vigile di Severina Panarello, dirigente dell’Uepe (capo ufficio e quindi prossimo datore di lavoro e responsabile di Berlusconi) entrerà ufficialmente nella lista dei 4133 utenti del servizio. Si aggiungerà ai 2190 condannati in via definitiva e affidati ai servizi sociali per scontare la pena (l’altra metà aspetta la sentenza definitiva, un migliaio di questi sconta la guida in stato di ebbrezza).

Severina Panarello vedrà periodicamente il prestigioso “affidato in prova”, incontri programmati al numero 1 di Piazza Venenino, a un passo da San Vittore cui Berlusconi non  può assolutamente sottrarsi. Panarello lo indirizzerà una volta a settimana (o il mattino o il pomeriggio) in una clinica per anziani disabili non troppo lontana da Arcore per i prossimi 9 mesi.

Gli è stata però risparmiata l'”indagine socio-familiare” propedeutica ad ogni affidamento, ma solo perché l’ufficio è troppo oberato di lavoro e l’accordo è che questa procedura si applica solo a chi deve scontare pene superiori all’anno. Per gli affidati in prova la pena alternativa si è rilevata un successo: solo il 19% di loro torna a commettere reati, mentre la recidiva per chi resta in carcere è addirittura del 68%.