“A 12 anni aggredito dai comunisti”. Berlusconi spiega l’avversione per la sinistra

Pubblicato il 23 Dicembre 2010 - 14:18 OLTRE 6 MESI FA

”Già a dodici anni andavo ad attaccare i cartelloni” contro il Partito Comunista. ”Con un mio insegnante ricordavamo che nel ’48 attaccavo i manifesti della Dc e che c’era scritto ‘nella cabina elettorale Dio ti, vede Stalin no’ ”. Silvio Berlusconi si lascia andare ad una tradizionale ‘digressione’ sul comunismo nel corso della conferenza di fine anno con la stampa e racconta alcuni episodio della sua infanzia.

”Capii – spiega – come il comunismo fosse l’ideologia più disumana e crudele della storia”. ”Stavo attaccando i manifesti – racconta – quando la scala fu scossa violentemente: altri mie due compagni erano scappati e c’erano sei-sette ragazzi della fazione opposto che iniziarono a strattonarmi. Ma io sempre stato velocista e riuscii a scappare. Da allora io ho sempre avuto le idee chiare nei confronti del comunismo”.