Berlusconi: “Penso a una elezione diretta del presidente della Repubblica”

Pubblicato il 19 Marzo 2010 - 19:06 OLTRE 6 MESI FA

Berlusconi ascolta prudente

E’ importante che le regionali vadano bene perché con un «mandato pieno» potremo «lavorare bene e con serenità: per esempio per modernizzare il Paese, magari introducendo l’elezione diretta del presidente della Repubblica o la riduzione del numero dei parlamentari». Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi nel corso della presentazione del libro “L’amore vince sempre sull’invidia e sull’odio” al Tempio di Adriano a Roma in cui sono raccolti i messaggi pervenuti sul sito del presidente del Consiglio dopo l’aggressione di piazza del Duomo.

«Quando dicono che sei peggio di Nerone, di Saddam Hussein, di Hitler, che sei un dittatore, che ti compri tutto, dopo non ti può meravigliare se qualche mente labile pensa di diventare un eroe e di fare del bene cercando di far fuori quella persona».  E il Cavaliere torna proprio sull’aggressione subita da Massimo Tartaglia: «Sono contento perché se l’oggetto lanciato contro di me non fosse finito sulla guancia avrei passato il Natale sotto terra. Ho perso un dente ma mi sembra che non si veda». E sul ritardo con cui è arrivato alla presentazione del libro, Berlusconi ironizza: «Ho fatto tardi perché mi sono truccato per fare bella figura».

«Da parte mia non c’è stata un’offesa a nessun avversario – dice il presidente del Consiglio – Questa è la differenza tra noi e la sinistra». «Un giornalista – ricorda il premier – fece un libro ‘Silvio ti odio’ raccogliendo tutti gli insulti contro di me. Allora un direttore dei un giornale di sinistra chiese a tre giornalisti di raccogliere le mie offese ma sono tornati a mani vuote».

Silvio Berlusconi denuncia «una spirale di invidia, odio, violenza verbale che fa male» e che rende «costante» il rischio di una aggressione nei suoi confronti. «Si è già verificato – precisa il premier – ed è un pericolo costante che grava su di noi, persone tolleranti, che mai insultano gli avversari politici».

Sulla vicenda del caos liste Berlusconi sottolinea: «Non ho detto una parola, non ho mai pronunciato la parola branco di imbecilli».  Il premier invita, quindi,  gli elettori di centrodestra a fare «sempre un esame critico di queste frasi», riportate dai quotidiani. «Si può governare e non leggere i giornali – spiega Berlusconi – io guardo i titoli e a volte ci trovo delle frasi che io non ho mai pronunciato tra virgolette».

Ricostruendo l’esclusione della lista del Pdl della provincia di Roma per le elezioni regionali del Lazio, il cavaliere va al contrattacco: «Non si può impedire a milioni di persone di votare».  «Un magistrato di buonsenso – aggiunge Berlusconi – se anche arrivasse a un diverbio con un delegato del primo partito italiano dovrebbe richiamarlo e dirgli: “Stai negando a milioni di persone di votare, torna indietro”».

E se dovesse vincere la Bonino? «Non riesco nemmeno a immaginare il governo del Lazio nelle mani di una candidata come la signora Bonino, per tutto il suo trascorso», soprattutto nella «Roma cattolica».

Dalla platea arriva una domanda diretta al premier: «Ma lei a chi scrive?». Berlusconi non si esime e scherzando: «Scrivo a tutte le mie fidanzate. Ora sono diventato single e c’è la fila».

Da parte mia non c’é stata

un’offesa a nessun avversario. Questa è la differenza tra noi

e la sinistra” Lo afferma il premier Silvio Berlusconi,

intervenendo al tempio di Adriano, alla presentazione del libro

‘l’amore vince sempre sull’odio e sull’invidià in cui sono

raccolti i messaggi di solidarietà ricevuti dal Cavaliere in

seguito all’aggressione in piazza Duomo.

“Un giornalista – ricorda il premier – fece un libro ‘Silvio

ti odio’ raccogliendo tutti gli insulti contro di me. Allora  un

direttore dei un giornale di sinistra chiese a tre giornalisti

di raccogliere le mie offese ma sono tornati a mani

vuote”.(ANSA).