Berlusconi sgambetta Albertini in Lombardia: “Spero in un candidato Pdl-Lega”

Pubblicato il 16 Novembre 2012 - 13:59 OLTRE 6 MESI FA
Gabriele Albertini (Foto Lapresse)

CARNAGO (VARESE) – Albertini candidato Pdl alla Regione Lombardia? Tutto da vedere, per Silvio Berlusconi. Tra Roberto Maroni e l’ex sindaco di Milano l’ex premier spera in un “candidato unico per Pdl e Lega”.

Lo ha detto lui stesso in visita a Milanello: “Alle elezioni regionali della Lombardia auspico che Pdl e Lega possano riconoscersi in un unico candidato. Albertini o Maroni? Vediamo, sono cose da decidere, che non decido io personalmente”.

Su una cosa però Berlusconi è certo: vuole l‘election day. ”Noi vogliamo sperare che le elezioni regionali e nazionali si svolgano tutte nello stesso giorno, se no ci introdurremmo in un troppo lungo periodo di campagna elettorale”.

Nei giorni scorsi era stato lo stesso Gabriele Albertini a polemizzare con il Pdl dicendosi pronto a riconsegnare la tessera in caso il partito avesse scelto di sostenere un altro candidato.

”Se il Pdl sosterrà un altro candidato, che penso sia Maroni, potrei anche restituire la tessera” aveva detto prima di lanciare un appello alla responsabilità di tutti i partito, per sostenere il governo Monti e tenere le regionali a febbraio, non dopo come invece vorrebbe proprio il Popolo della Libertà.

 IL GOVERNO TECNICO – Da  Milanello Berlusconi non si è risparmiato i suoi commenti sul governo Monti: ”I dati dopo un anno di governo tecnico sono disastrosi. Credo si debba cambiare assolutamente quella politica economica imposta dalla Ue e soprattutto dall’egemonia tedesca che non è solidale, non pensa al bene di tutti ma al bene di se stessa. Credo che questo sia assolutamente da invertire”. Ma sull’ipotesi di togliere la fiducia al governo si è tirato indietro, scaricando la responsabilità della decisione su Angelino Alfano: “E’ il nostro segretario che si esprime al riguardo”:

L’ex premier cita l’astensionismo alle elezioni in Sicilia come conferma della sua tesi: ”Le elezioni siciliane hanno confermato quanto dicevano tutti i sondaggi: il 70% degli italiani è disgustato da questa politica, da questi partiti e da questi protagonisti. Bisogna avere il coraggio di cambiare, vediamo un po’ cosa si potrà fare da qui alle elezioni”.

CASINI E IL FUTURO DEL CENTRO DESTRA  – Il presidente del Milan è tornato anche sul suo passo indietro: “Io ho fatto un passo indietro anche per consentire che il rassemblement dei moderati comprendesse tutti i moderati, per cui anche il partito di Casini che ha detto in pubblico diverse volte e in sede istituzionale che se non ci fosse stata più la presenza di Silvio Berlusconi sarebbe rimasto nell’ambito del centrodestra. Non credo che Casini voglia rappresentarsi come un manca parola assoluto nei confronti degli italiani e per ciò credo che questo ulteriore mio passo indietro possa essere un fatto decisivo perché Casini dichiari e si impegni a fare parte del centrodestra. Essendo sempre stato il centrodestra maggioranza nel Paese, ed essendo oggi i moderati in maggioranza, io spero che possa ancora prevalere alle prossime elezioni”.