Bocchino spiega le condizioni per la pace nel Pdl: “Più dialogo interno e ritocchi al ddl intercettazioni”

Pubblicato il 14 Giugno 2010 - 09:43 OLTRE 6 MESI FA

Italo Bocchino

Italo Bocchino, ex vicecapogruppo del Pdl alla Camera e rappresentante della frangia finiana all’interno del partito, ha dettato le condizioni per la pace all’interno del partito: “Siamo davanti a un bivio. O c’é una svolta e nel Pdl d’ora in poi si discuterà preventivamente su ogni questione, decidendo tutti assieme; oppure noi continueremo a porre all’esterno le questioni, alleandoci con l’opinione pubblica”.

Bocchino ha detto che “due o tre cose rischiano di minare la legge sulle intercettazioni. Lo dice Pecorella, che è l’avvocato di Silvio Berlusconi, ma se lo dice Gianfranco Fini, si urla al sabotaggio”. Secondo Bocchino nel testo “ci sono ancora profili di irragionevolezza nel meccanismo di proroga di 72 ore” e di incostituzionalità “nel divieto di pubblicare notizie non coperte da segreto istruttorio, per le quali prevale il diritto di cronaca”.

Poi Bocchino ha criticato anche la manovra presentata dal governo: “Non sono convinto che la manovra da 5 miliardi sia sufficiente. Quando vedo grandi Paesi europei avviare manovre finanziarie maggiori della nostra, mi viene da pensare che noi tra sei mesi dovremo chiedere nuovi sacrifici”. Sullo scontro interno al Pdl, Bocchino afferma: “La forza della minoranza sta nella sua autorevolezza e nell’avere strategia politica”.