Bossi: “Berlusconi somiglia a noi della Lega, parla come uno del popolo”

Pubblicato il 24 Marzo 2010 - 15:17 OLTRE 6 MESI FA

Umberto Bossi è sicuro: «Mio figlio ha trovato la sua strada». Il leader della Lega Nord, ai microfoni di Sky Tg24, illustra così la candidatura del figlio a Brescia per le elezioni regionali. «Ha fatto studi di economia – spiega Bossi – Noi mettiamo in lista solo quelli che lavorano. In consiglio federale ha detto che stava lavorando e che voleva partecipare alle elezioni e il consiglio gli ha dato il via libera».

Poi, Bossi parla anche di diritti civili: «Berlusconi non firmò la legge per le famiglie orizzontali. Meno male, altrimenti ora avremmo un Paese pieno di matrimoni omosessuali». «Con Berlusconi siamo diventati amici – spiega – perché ha fatto cose importanti per il Paese. Era il tempo in cui l’Europa spingeva per far passare la pedofilia. Io mandai Castelli per fermarli e Berlusconi stette zitto mentre poteva parlare. Significa che anche lui valutò che bisogna fermare quella legge. Berlusconi aveva cose positive che assomigliavano a quelle popolari della Lega. A mio parere salvarono il Paese da disastro».

E sul “pasticcio delle liste”, Bossi afferma: «La mia memoria storica è che prima di consegnare le liste, c’era da darsi un sacco di botte. Oggi nei tribunali è entrata anche la violenza che prima era sulle scalinate del Viminale».