Brunetta torna all’attacco della sinistra: “Da lì si progetta il golpe”

Pubblicato il 20 Settembre 2009 - 10:50 OLTRE 6 MESI FA

RO160909POL_0074Dopo le dichiarazioni di ieri, Renato Brunetta torna a parlare della sinistra italiana, questa volta in un’intervista rilasciata al Giornale. «Voglio fare un appello alla buona sinistra – proclama il ministro della Funzione Pubblica – liberati dall’abbraccio mortale delle lobby della rendita e della cattiva finanza, non è quello il tuo mondo».

«Stai dalla parte del popolo – prosegue il politico veneziano – Attacca il governo, criticaci, proponi politiche alternative, ma lascia stare i colpi di Stato. Lo stesso berlusconismo, il gruppo dirigente maggioritario, ha bisogno di un’opposizione politica vera».

Brunetta ribadisce, dunque, la tesi del colpo di Stato: «le sedicenti elite usano la sinistra come un taxi», anche se «è un taxi scalcagnato». «Puntano a fare un governo – sottolinea il ministro – Lo stanno già progettando, quest’estate ci sono stati incontri e hanno pure stilato le liste dei ministri, il programma di governo per proteggere la rendita».

Per Brunetta «è un paradosso mondiale che la sinistra si allei con la rendita parassitaria». Inoltre «questa è una miscela insopportabile e impossibile per tutti. Ma come si fa politica con partiti sfasciati e l’opposizione in mano ai giornali?».

Nel Pd, dice Brunetta, «adesso ho dubbi persino su Bersani. Negli ultimi tempi ha mostrato una sua faccia stalinista che non mi piace affatto. Pensavo fosse figlio del riformismo emiliano, evidentemente con la corsa al potere si è avvicinato alle elites della rendita». Franceschini, invece, «non è nemmeno in gioco. Un traduttor dei traduttor d’Omero. Io ho stima di personalità come Chiamparino».

Casini, prosegue il ministro, «è uno che aspetta l’evoluzione dello scontro», e per questo «non potrà mai essere protagonista. I dubbi di Fini – conclude – sono una ricchezza per il Pdl».