Calciatori assunti dal ministero. All’Astrea posto fisso e poi scrivania

Pubblicato il 19 Aprile 2012 - 10:56 OLTRE 6 MESI FA

La bandiera dell'Astrea

ROMA – Giocano in serie D, non hanno ingaggi miliardari ma a modo loro sono calciatori “unici” e più fortunati di tutti i loro. I calciatori dell’Astrea, infatti, sono gli unici ad avere un contratto a tempo indeterminato. Non cifra colossale per il calcio, 1800-1900 euro al mese più indennità di trasferta.  Comunque cifra alta per la serie D, dove milita l’Astrea, e altissima se si pensa che è a carico dei contribuenti.

Perché l’Astrea calcio non è una squadra come tutte le altre, è la squadra del Ministero della Giustizia e quindi i suoi “dipendenti” li paghiamo noi. In origine la squadra in questione era nata come passatempo per i dipendenti del ministero: un dopo lavoro sui campi dei dilettanti e anche di quella che, allora, si chiamava serie C2. Sei anni tra i semi professionisti e poi la retrocessione in serie D. Dove, racconta un servizio delle “Iene” le cose hanno continuato ad andare male con la squadra sul fondo della classifica.

Fino all’idea: assumere calciatori per concorso. Con un contratto a tempo indeterminato che, a fine carriera coi piedi, garantisce una sicura ri-collocazione in qualche ufficio del ministero. Nulla con cui arricchirsi, ma in tempi di crisi fa brodo. Il bando fa discutere anche perché i requisiti richiesti e i punti assegnati guardano al campo più che alla scrivania del dopo calcio. Il concorso in questione è del 16 novembre 2011 e secondo le Iene, come riporta Il Giornale,   si cercavano “ragazzi tra i 18 e i 28 anni che se la cavassero con i piedi. Per ottenere punti nel concorso, più che un titolo di studio, contava la competenza sul campo di gioco. Per dire: possedere una laurea valeva un punto; con un master si guadagnavano 0,5 punti. La militanza in serie C, invece, garantiva 8 punti. Per la serie B se ne prendevano 12 e l’aver militato in serie A ne garantiva addirittura 20 (25 se si era indossata anche la maglia della Nazionale)”.

Insomma si cercavano calciatori a tutti gli effetti. Le Iene producono dettagli “grazie a un colloquio con uno dei giocatori ripreso da una telecamera nascosta. I componenti della squadra guadagnano dai 1300 ai 1800-1900 euro al mese, a seconda del grado. Dopo tutto, sono dipendenti della Polizia penitenziaria”. Il tutto per allenarsi due ore al giorno e salvare l’Astrea dall’onta di un’altra retrocessione. Quest’ultima missione, per la cronaca, è compiuta.