Cursi (Pdl) “vendeva l’autorizzazione per la pillola della fertilità”?

Pubblicato il 1 Marzo 2012 - 11:38 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – La procura della Repubblica di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio del senatore Pdl, Cesare Cursi. L’ipotesi di reato è per corruzione da parte di una multinazionale farmaceutica: all’epoca dei fatti Cursi era sottosegretario al Ministero della Salute del governo Berlusconi, già membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’efficienza degli ospedali e attuale presidente della Commission Industria di Palazzo Madama che ha appena votato il decreto liberalizzazioni.

Secondo l’accusa, tra la fine del 2005 e l’inizio del 2006 il colosso farmaceutico Ferring, allo scopo di far registrare il nuovo farmaco anti-infertilità Meropur al prezzo voluto dall’azienda di 147 euro per una confezione da 5 fiale, avrebbe pagato una tangente di 100 mila euro. Di questi metà sarebbero andati al mediatore Matteo Mantovani e per l’altra metà all’ex sottosegretario. A una parente di Cursi sarebbe poi stato procurato “un contratto temporaneo di lavoro retribuitto con 5.600 euro”.

Stando alla ricostruzione dei pm la Ferring avrebbe preso i soldi della mazzetta da fondi extrabilancio, di 2 milioni e 700 mila euro, creati nel 2002-2006 con false fatture d’acquisto per 86 mila libri scientifici, acquistati presso una libreria di Chieti che al massimo ne aveva trattati 1000.  E’ stata proprio la libreria il campanello d’allarme che ha portato all’imputazione, per sette dirigenti Ferring, di evasione fiscale e poi di associazione a delinquere.

Secondo la testimonianza di alcuni informatori scientifici sempre Ferring avrebbe corrotto alcuni medici con 2000 euro per ogni paziente reclutato per la cura Zomacton (un ormone della crescita) e 1500 per manentere la terapia l’anno dopo. “La remunerazione del medico era in funzione del numero di pazienti che procurava”, si legge in alcuni passaggi riportati dal Corriere. Il mercato degli ormoni della crescita è conteso tra pochi prodotti molto simili fra loro, dunque fidelizzare quanti più medici possibile diventava cruciale: a tal fine fu ideato “un vero e proprio tariffario della corruzione”.